Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nei paesi occidentali. Quali sono i segnali a cui prestare maggiore attenzione?
Le
malattie cardiovascolari rappresentano la
prima causa di morte nei paesi occidentali: ogni anno causano la morte a più di
4,3 milioni di persone e sono la ragione del 48% di tutti i decessi (54% per le donne e 43% per gli uomini).
A questo si aggiunge che, dopo patologie come ad esempio l’ictus, pure in caso di sopravvivenza,
conseguenze e postumi possono risultare fortemente problematici con esiti invalidanti che minano fortemente la qualità della vita.
Dati significativi che pongono l'accento sull'
importanza della prevenzione.
Queste malattie sono provocate da una
molteplicità di cause difficilmente isolabili.
Tuttavia, tra
i fattori di rischio che concorrono a determinare lo sviluppo e le conseguenze delle
malattie dell’apparato cardiocircolatorio, una netta
distinzione viene fatta tra quelli:
- non modificabili: ovvero su cui non è possibile intervenire: l’età, il sesso maschile e la familiarità per malattie cardiovascolare
- modificabili: su cui è possibile intervenire. In questa tipologia vi rientrano l’aumento dei livelli di colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia), l’aumento della pressione arteriosa (ipertensione), l’inattività fisica, il diabete, l’obesità, il fumo di sigaretta, l’aumento dei livelli ematici di trigliceridi.
La prevenzione si muove all'interno di questa seconda sfera: la riduzione di questi fattori, sin dall'infanzia, contiene notevolmente il
rischio d'infarto o di ictus cerebrale.
Uno
stile di vita sano ed equilibrato, un'
alimentazione ricca di frutta, verdure e pesce, un'
attività fisica regolare e l'
astensione da
fumo e
alcol rappresentano le prime misure preventive efficaci da prendere in considerazione e mettere in atto.
Di fondamentale importanza è poi la
capacità di ascoltare e recepire i
segnali del cuore. Benché i tasselli per una diagnosi legata a una malattia cardiovascolare siano molteplici, la consapevolezza del cittadino paziente è lontano dall'essere esaustiva e completa.
Fra le
sentinelle da
prendere in considerazione si vedano i seguenti sintomi.
- Dolore toracico: questo sintomo richiama alla malattia coronarica e all'angina pectoris. È necessario appurare l'origine di questo dolore e comprendere se sia dovuto ad un restringimento delle coronarie. Si avverte oppressione o costrizione al petto e raramente si tratta di un dolore forte o violento: è generalmente identificato come un fastidio, più vago e mal definito, che dura qualche minuto. Nel caso in cui si ravvisino sintomi di questo tipo, è opportuno recarsi quanto prima al Pronto Soccorso, perché le terapie intraprese per salvare il muscolo cardiaco risultano tanto più efficaci quanto più velocemente vengono intraprese.
- Difficoltà respiratoria: si tratta di una sensazione consapevole di respiro faticoso o inadeguato che si accompagna con un aumento dell'attività respiratoria. È un fenomeno naturale che si manifesta nel corso di sforzi intensi soprattutto se eseguiti in fretta e senza allenamento. Può essere il sintomo di una malattia respiratoria oppure di una malattia cardiaca. La dispnea di origine cardiaca compare normalmente sotto sforzo e scompare a riposo.
- Palpitazioni: si tratta di disturbi del ritmo cardiaco che si manifestano con accelerazione o sensazione di mancanza di battito. Benché spesso le palpitazioni siano dovute a cause extracardiache (disfunzione tiroidea, patologie gastro-esofagee, anemia, assunzione di eccitanti, stress, ansia-depressione, ecc.) occorre effettuare una visita e verificare con una diagnostica palpitazioni.
- Capogiri e svenimenti sintomi di questo tipo possono essere dovuti a forme di aritmie, quando cioè il cuore batte troppo velocemente (tachicardia) o troppo lentamente (brachicardia).
Segnali come quelli descritti sopra richiedono di recarsi quanto prima dal proprio medico curante o al Pronto Soccorso.
A scopo preventivo e in via cautelare è sempre consigliabile effettuare uno screening cardiologico, un approfondito studio anamnestico, clinico e strumentale che comprende: esami del sangue e delle urine, visita cardiologica, elettrocardiogramma, ecografia cardiaca.