TAC cuore multistrato: pronosticare un evento cardiaco oggi si può
Diagnosi

TAC cuore multistrato: pronosticare un evento cardiaco oggi si può

Una sensazione di oppressione al torace che ogni tanto si fa sentire, l’impossibilità di fare anche piccoli sforzi con la tranquillità di un tempo, e qualche battito che sembra “anormale”. Il primo pensiero va al cuore: c’è da temere un infarto o un’aritmia? Come capire cosa sta accadendo al nostro organo più importante? A volte basta un elettrocardiogramma o una ecografia per escludere il rischio di un evento cardiaco, ma ci sono anche casi dubbi in cui è necessario fare una indagine più approfondita.

Oggi esiste un test diagnostico tecnologicamente evoluto e altamente affidabile: è il caso della TAC cuore multistrato che rappresenta attualmente l’esame più attendibile applicato in ambito cardiologico per lo studio non invasivo delle arterie coronariche, in grado di pronosticare con assoluta certezza un evento cardiaco. E’ infatti un esame raccomandato per la prevenzione di coronaropatie, in primis l'infarto del miocardio.

Questo perché la diagnostica in ambito cardiaco oggi riesce ad avere una capacità previsionale sempre più accurata. La valutazione tramite TAC non ha una finalità terapeutica, ma esclusivamente diagnostica: è in grado di diagnosticare o escludere le coronaropatie e di definire con esattezza il rischio che il paziente sviluppi eventi a distanza di tempo.

Lo ha provato anche un recente studio internazionale, pubblicato sulla rivista JACC (Journal of the American College of Cardiology) che ha preso in esame circa 30.000 pazienti, valutando gli eventi cardiaci – come ad esempio decesso e infarto - a distanza di tempo dall’esecuzione della TAC  cuore.  E’ emerso che l’indagine ha un valore predittivo negativo vicino al 100% ed un elevato valore prognostico in paziente con malattia coronarica sospetta ma sconosciuta e nel follow up di pazienti rivascolarizzati (sottoposti a bypass aortocoronarico).

Come si esegue la TAC cardiaca?

La TAC cuore si esegue come una normale tomografia a emissione computerizzata con monitoraggio e sincronizzazione dell’attività cardiaca del paziente necessaria per avere un’emissione radiante solo in alcune fasi del ciclo cardiaco e per ridurre al minimo la dose di radiazioni ionizzanti. 
La TC cardiaca può essere eseguita iniettando un mezzo di contrasto endovenoso che aiuta ad avere immagini molto dettagliate. La scansione è precisa e avviene a strati: il cuore viene così studiato e ricostruito anche nella sua tridimensionalit, grazie a software dedicati. L’ acquisizione delle immagini dura 5-10 secondi.
La frequenza cardiaca ottimale per questo tipo di esame deve essere inferiore a 65 battiti al minuto altrimenti è necessaria una somministrazione farmacologica con beta-bloccanti per ottenere una bradicardizzazione del paziente, utile alla esecuzione di una indagine ottimale e per ottenere un notevole risparmio della dose radiante.
Per eseguire correttamente una TAC cardiaca è richiesto l’intervento di un operatore che possieda sì competenze radiologiche ma soprattutto cardiologiche, in quanto è necessario conoscere bene l’anatomia cardiaca e le varie patologie ad essa connesse.

A cosa serve?

L’esame può ricostruire l’anatomia (anche tridimensionale) di atri e ventricoli e la distribuzione dei vasi cardiaci. Riesce a individuare in dettaglio eventuali restringimenti delle coronarie, placche aterosclerotiche o anche aneurismi. Può essere utile anche per valutare la posizione corretta di stent applicati con un’angioplastica e lo stato del flusso sanguigno, e ancora usata per misurare il “calcium score”, la presenza di calcio nel cuore, indicativa di aterosclerosi.

Per quali pazienti è indicata?

La TAC cuore è indicata in pazienti con multipli fattori di rischio anche asintomatici ed alterazioni sospette dell’elettrocardiogramma, e in tutti quei casi in cui i risultati di altri test (ecocardiografia, prova da sforzo, scintigrafia) siano incerti. In genere questi pazienti spesso vengono sottoposti a coronarografia convenzionale con esito negativo. La TAC cuore consente invece di inviare a coronarografia solo chi ha bisogno di una rivascolarizzazione mediante stent o bypass.
La TAC ha altri  ambiti di utilizzo, come il controllo di pazienti già trattati con interventi di rivascolarizzazione miocardica per la loro valutazione post operatoria, o al contrario di pazienti candidati ad interventi cardiochirurgici, per patologie relative alle valvole cardiache o dell’aorta.

Quali sono i vantaggi?

Il vantaggio principale della prognosi determinata mediante TAC è che è più accurata rispetto alle convenzionali valutazioni cliniche e laboratoristiche. Di solito il rischio cardiovascolare viene stimato sulla base dei fattori di rischio (diabete, ipertensione, colesterolo, familiarità). Tuttavia tale approccio può avere alcuni limiti riguardanti l’effettiva attendibilità dei riscontri. Invece se il risultato della TAC è negativo, si può essere certi che le coronarie sono “pulite”; se invece è positiva, cioè individua la presenza di placche, la capacità di prevedere se queste possano dare problemi è del 75-80%.

Ci sono rischi e/o controindicazioni?

La TAC cuore non è pericolosa in quanto è una metodica non invasiva. Le complicanze sono praticamente assenti rispetto alla coronarografia convenzionale. Possibili rischi - derivanti dalla somministrazione endovenosa di mezzi di contrasto – possono interessare quei pazienti con una funzione renale già compromessa. Tuttavia, le apparecchiature più moderne consentono una drastica riduzione della dose di radiazioni. La TAC cardiaca può inoltre avere controindicazioni in donne in gravidanza e pazienti con allergia nota al mezzo di contrasto.

Le strutture GVM in Puglia che eseguono la TAC cuore sono: Anthea HospitalOspedale Santa Maria e Città di Lecce Hospital.

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