Introduzione
Per evitare l’insorgere di malattie del cuore e dei vasi sanguigni è necessario prima di tutto ridurre i fattori di rischio e dunque evitare completamente abitudini quali fumo, vita sedentaria e alimentazione non equilibrata.
Ma la prevenzione delle malattie cardiache passa necessariamente anche da esami strumentali, che oggi possono vantare una posizione di avanguardia rispetto alle tradizionali tecniche diagnostiche.
Tra questi, il più importante e diffuso esame di laboratorio è senza dubbio la Risonanza magnetica cardiaca (RMC), metodica non invasiva e del tutto indolore che sfrutta campi magnetici e onde di radiofrequenza per produrre immagini nei tre piani dello spazio del cuore e dei grossi vasi.
Si tratta dell’esame che generalmente può essere svolto come completamento dopo l’ecocardiografia o in alternativa alla scintigrafia miocardica, per ottenere un quadro clinico quanto più fedele possibile.
Chi NON può eseguire questo esame
La RMC richiede
valutazioni preventive in presenza di stent vascolari, protesi cardiache o schegge, mentre è del tutto vietata ad
alcune categorie, in particolare:
- Pazienti con dispositivi medici impiantabili come pacemaker non coompatibili e defibrillatori
- Pazienti affetti da claustrofobia accertata
- Donne nel primo trimestre di gravidanza
- Pazienti con grave insufficienza renale
Come si esegue
Il paziente viene fatto
distendere su un lettino entro un tunnel, in posizione ferma e rilassata. Per alcuni secondi viene richiesto di trattenere il fiato mentre le immagini del cuore vengono acquisite. È frequente il ricorso a un liquido di contrasto solitamente
ben tollerato come il gadolinio.
L’esame ha una durata dai 40 ai 60 minuti in relazione al quesito clinico e al corretto svolgimento dei vari step.
L’Unità Operativa di Cardiologia di
Maria Cecilia Hospital svolge abitualmente questo genere di indagini conoscitive e ha ottenuto la
certificazione di competenza dall’European Association of Cardiovascular Imaging. Un ulteriore beneficio per i pazienti, che attesta l’elevato livello qualitativo.
A cosa serve
La risonanza magnetica miocardica riesce a visualizzare le
strutture anatomiche del cuore entrando in sincronia con il battito cardiaco del paziente. Alcuni elementi rendono questo esame applicabile all’intero campo di diagnosi delle
patologie cardiovascolari. Tra questi:
- Totale assenza di radiazioni
- Maggior risoluzione spaziale
- Massa e funzione ventricolare
- Capacità di valutare perfusione e vitalità del miocardio
- Capacità di quantificare i flussi per mezzo delle valvole cardiache
La RMC è inoltre un importante strumento per individuare le cardiomiopatie di provenienza genetica, anche per
distinguere malattie e il cosiddetto “cuore da atleta”.
Per consultare la brochure dedicata alla
Risonanza Magnetica Cardiaca,
clicca qui oppure
contattaci per avere maggiori informazioni.