Il cuore, il muscolo della vita
Conoscere il cuore

Il cuore, il muscolo della vita

Più di 100.000: questa la media dei battiti compiuti ogni giorno dal nostro cuore, un muscolo che pompa instancabilmente circa 700 litri di sangue ogni giorno, senza mai fermarsi. Scopriamo come funziona lo straordinario organo che ci tiene in vita.

Il cuore è da sempre identificato come il più importante organo vitale, sede dei sentimenti e, secondo alcuni, dell’anima. Al di là delle interpretazioni e delle tradizioni culturali, il cuore è un organo straordinario perché costituisce il vero e proprio “motore” della vita: non a caso, si forma sin dalle primissime settimane di gravidanza. Il suo compito è quello di pompare il sangue a tutto il corpo, irrorando organi e tessuti per nutrirli e ossigenarli, portando poi via le sostanze di rifiuto e trasportando gli ormoni.
 

Com’è fatto il cuore?

Per poter spingere in circolo circa 5 litri di sangue al minuto, il cuore è formato in larga parte da fibre muscolari, che si contraggono e si rilasciano ritmicamente, riempiendo e svuotando le cavità del cuore. Grande all’incirca quanto un pugno, con un peso compreso fra i 250 e i 350 grammi, è contenuto all’interno di un sacco membranoso chiamato pericardio. Ha una parete composta da tre strati: quello più esterno, principalmente costuituito da tessuto connettivo, è chiamato epicardio; quello intermedio, di tessuto muscolare cardiaco, è detto miocardio; quello più interno, di tessuto endoteliale, si chiama endocardio.

Una "pompa idraulica" naturale

Il cuore è come una pompa idraulica che raccoglie il sangue privo di ossigeno, lo spinge a ossigenarsi nei polmoni (piccola circolazione) e lo rimette in circolo (grande circolazione). Per evitare che i due tipi di sangue si mescolino, è strutturato in camere e valvole che consentono il flusso in una sola direzione.

Entrando più nel dettaglio, le camere del cuore sono quattro: due superiori, gli atri, e due inferiori, i ventricoli. Nel “cuore di destra”, formato da atrio e ventricolo di destra, si raccoglie il sangue non ossigenato, e nel “cuore di sinistra”, formato da atrio e ventricolo di sinistra, si raccoglie il sangue ossigenato. Le cavità sono separate rispettivamente da setto atriale e setto ventricolare, per evitare che il sangue venoso (non ossigenato) si mescoli con quello arterioso (ossigenato).

Atrio e ventricolo di destra comunicano tra loro attraverso una valvola chiamata tricuspide, che impedisce al sangue spinto nel ventricolo di tornare indietro. Anche fra atrio e ventricolo di sinistra c’è una valvola che ha la stessa funzione e viene chiamata mitrale. Tutto il flusso di sangue da e verso il cuore è regolato da valvole: il sangue venoso viene spinto verso i polmoni per ossigenarsi e passa dal ventricolo destro attraverso la valvola polmonare. Quando il sangue ossigenato viene spinto in circolo, passa dal ventricolo sinistro all’aorta attraverso la valvola aortica.

Un motore ben protetto

Per poter ossigenare velocemente il sangue, il cuore è posto nel torace, fra i due polmoni, in una cavità chiamata mediastino, collegato strettamente ai grandi vasi sanguigni (aorta, arteria e vene polmonari, vena cava superiore e vena cava inferiore), da cui riceve e verso cui spinge il sangue. A proteggere questo complesso sistema c’è la gabbia toracica, con lo sterno nella parte anteriore e la colonna vertebrale in quella posteriore. In basso, il cuore è separato dalla cavità addominale dal diaframma.

La circolazione

Atri e ventricoli si contraggono e si rilasciano obbedendo a impulsi elettrici che partono da alcune cellule poste nell’atrio destro, le cosiddette “cellule pacemaker”. Gli impulsi si propagano attraverso il tessuto di conduzione, che si dirama nel cuore di destra e in quello di sinistra e poi in diramazioni successive. Circa ogni secondo, le cellule pacemaker si scaricano elettricamente, determinando il battito. I primi a contrarsi sono gli atri, che spingono il sangue nei ventricoli; questi, contraendosi a loro volta, spingono il sangue verso i vari organi.

Tutta la circolazione è regolata dagli impulsi di contrazione (sistole) e rilascio (diastole). Il cuore batte 50-80 volte al minuto, spingendo in circolo ogni volta circa 60-70 cc di sangue.
 

Dal centro alla periferia e ritorno: il viaggio del sangue

Il sangue va dal cuore alla periferia del corpo attraverso le arterie, portando ossigeno e nutrimenti, poi si carica di sostanze di scarto e anidride carbonica e ritorna al cuore dalla periferia attraverso le vene. Per la pressione a cui sono sottoposte, le arterie sono più spesse ed elastiche, mentre le vene, dalle pareti più sottili, sono dotate di valvoleche impediscono il reflusso di sangue verso il basso. Arterie e vene sono solitamente unite in un fascio che comprende anche un nervo (fascio vascolo nervoso), ma senza essere collegate, un po’ come le corsie in senso opposto di un’autostrada.

Entrando più nel dettaglio, il ventricolo destro spinge il sangue venoso verso l’arteria polmonare, da cui raggiunge i capillari sottilissimi presenti nei polmoni. Qui il sangue cede anidride carbonica e si ossigena, venendo poi spinto attraverso le quattro vene polmonari nell’atrio sinistro, da cui giunge nel ventricolo. Quando questo si contrae, il sangue va verso l’aorta e da lì verso tutto il corpo attraverso un sistema di vasi sempre più piccoli e sottili, fino a diametri inferiori al millimetro. A queste dimensioni,cede nutrimenti e ossigeno alle cellule, caricandosi di anidride carbonica e sostanze di scarto. Attraverso sottilissimi vasi venosi via via più grandi, viene spinto nuovamente verso il cuore, dove giunge attraverso la vena cava superiore (sangue proveniente dalla testa) e la vena cava inferiore (sangue da addome e arti inferiori) che sfociano nell’atrio destro.

Il cuore provvede a grande e piccola circolazione per tutta la vita. Essendo composto di fibre muscolari, può subire modificazioni secondo le sollecitazioni a cui è sottoposto.Tenerne monitorato il funzionamento, specie dopo i 40 anni, e assicurarne la salute attraverso uno stile di vita sano può contribuire in modo sostanziale a una più lunga aspettativa di vita.
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