Il
cuore è il principale “
motore” del nostro organismo. Per diverse cause, prima fra tutte l’
avanzare dell’età, e per le conseguenze di altre patologie, il muscolo cardiaco può perdere la propria forza nel contrarsi bene e nel fornire il giusto apporto di sangue e ossigeno agli organi più importanti. Quando il
cuore è “stanco” si parla di
scompenso cardiaco, una patologia che colpisce soprattutto gli
uomini over 65 e che oggi può essere trattata non solo con le
terapie medico/chirurgiche ma soprattutto modificando
abitudini e
stili di vita.
Nel
60 per cento dei casi alla base dello scompenso cardiaco c’è la
cardiopatia ischemica, ossia una alterazione della funzionalità dei vasi coronarici, che porta all’infarto del miocardio. In altri sono l
’ipertensione, le
valvulopatie, l’aterosclerosi, e la
fibrillazione atriale le cause scatenanti. Esistono poi una serie di fattori di rischio slegati dal sistema cardiovascolare come il
diabete mal curato, l'
abuso di alcol e sostanze stupefacenti e l’anemia. Da non sottovalutare
obesità, fumo e vita sedentaria.
Per riconoscere lo scompenso cardiaco, è bene prestare attenzione a determinati
sintomi, come l’
affanno e la
facile stanchezza, e inoltre l’
aumento repentino di peso, l’
accelerazione del battito cardiaco e la necessità di urinare spesso durante la notte. Nei casi più seri lo scompenso cardiaco si manifesta inoltre con l’
edema, una congestione di liquidi che porta
mani, piedi e caviglie a gonfiarsi.
Stando all’ultima ricerca della
New York Heart Association (NYHA) si possono classificare
quattro tipologie di scompenso cardiaco in base allo stato di salute del paziente. Si definisce di
primo livello quando la patologia non comporta sintomi, di
secondo livello quando uno sforzo fisico moderato genera una lieve affaticabilità, di
terzo livello quando la minima attività fisica, anche salire le scale, provoca dispnea e infine di
quarto livello, quando il paziente ha difficoltà a respirare anche da seduto o da fermo.
Il
trattamento dello scompenso cardiaco è prevalentemente
medico. Si ricorre alla
terapia chirurgica o per
correggere una patologia cardiaca concomitante, come una
insufficienza valvolare, oppure per
rimodellare la camera ventricolare danneggiata ad esempio dall’
infarto. Le ultime
Linee Guida internazionali hanno messo in risalto l’importanza della
correzione dello stile di vita nei pazienti con il “cuore stanco”: ridurre il
tabagismo, evitare gli
sforzi fisici dopo i pasti, anche quando fa caldo, non andare a letto subito dopo cena e aiutarsi nella
respirazione usando qualche cuscino in più, controllare il
peso almeno due volte la settimana e seguire un
regime alimentare sano con poco sale e pasti frequenti e leggeri.
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