Palpitazioni dopo mangiato: di cosa si tratta?
Conoscere il cuore

Palpitazioni dopo mangiato: di cosa si tratta?

Sebbene in genere non siano pericolose, le palpitazioni possono risultare fastidiose: la percezione cosciente del battito cardiaco, soprattutto se particolarmente irregolare, può essere intensa e talvolta non prevedibile. Molto spesso, il cardiopalmo è legato a stati di stress o ansia, ma non solo le emozioni influiscono sull’insorgere di questo disturbo. Le cosiddette palpitazioni allo stomaco ne sono un esempio.

Nella stragrande maggioranza dei casi sono l'espressione di quella che tecnicamente viene chiamata "sindrome gastro-cardiaca" o "sindrome di Roemheld", dal nome del medico tedesco Ludwing Roemheld (1871-1938) che la descrisse per la prima volta all'inizio del secolo scorso, pur senza poterla caratterizzare precisamente a causa della mancanza di strumenti diagnostici adeguati.


Perché sentiamo le palpitazioni dopo i pasti?

In generale, è assolutamente normale sentire il battito cardiaco aumentare dopo i pasti: per favorire la digestione, aumenta infatti il flusso di sangue e diminuisce la pressione arteriosa. Ma vi sono principalmente due motivi per cui è possibile percepire il cardiopalmo allo stomaco:
  • La porzione superiore dello stomaco si gonfia eccessivamente e va a premere sul diaframma, esattamente sotto al cuore. Questo accade soprattutto quando il pasto è molto abbondante e costituito da cibi e bevande contenenti molto gas. Ecco perché è importante prediligere sempre una dieta leggera, ricca specialmente di verdura e frutta, e limitare il più possibile cibi molto elaborati, speziati e grassi, nonché sostanze stimolanti (caffè, tè, ecc.). Un’ulteriore evoluzione di questa dinamica si ha nell’ernia iatale, che implica la fuoriuscita di una porzione di stomaco nel torace e il contatto diretto con il muscolo cardiaco.
  • Le terminazioni del nervo vago all’interno dello stomaco vengono stimolate dall’atto di distensione delle sue pareti. Il nervo vago è collegato al plesso cardiaco, la rete che innerva nodo atrioventricolare e nodo seno-atriale: proprio qui le cellule pacemaker mandano impulsi elettrici al muscolo cardiaco per determinarne il ritmo. Ecco perché, di fronte a una sollecitazione eccessiva, non è raro sentire palpitazioni dopo mangiato.


Palpitazioni dopo mangiato: come rimediare?


Oltre all’attenzione riservata alla dieta, che dev’essere sempre rigorosa, è possibile:
  • Agire sul rilassamento, gestendo stress e ansia con esercizi specifici o discipline come yoga, tai chi e pilates. Anche camminare per mezz’ora al giorno può aiutare corpo e mente a funzionare in armonia
  • Evitare farmaci contenenti sostanze stimolanti
  • Evitare il consumo di sostanze stupefacenti
  • Solo su prescrizione medica, assumere un leggero farmaco beta-bloccante per rallentare il battito cardiaco. Un rimedio indicato soprattutto per chi soffre d’ansia. 

Per ulteriori informazioni sulle palpitazioni, vai alla pagina dedicata su gvmnet.it 
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