La visita cardiologica nelle donne
Diagnosi

La visita cardiologica nelle donne

Dal momento che fra uomini e donne sussiste un’innegabile differenza a livello ormonale, ciò si riverbera anche nell’insorgere di eventuali problematiche. Questo vale in modo particolare per il cuore e in generale l’apparato cardiocircolatorio, che sono fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio dell’organismo. Ecco perché una visita cardiologica per le donne non è la stessa a cui si sottopongono gli uomini. 
 

Il ruolo degli ormoni

L’attività degli ormoni influisce enormemente su quella dell’apparato cardiovascolare. Tanto che una visita cardiologica tarata sulle donne deve considerare anche le diverse fasi della vita di una donna, dal momento di fertilità fino alla menopausa. Un processo di cui tenere attentamente conto, in quanto il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari è per una donna in età fertile minore rispetto a quello per un uomo a parità d’età: gli ormoni femminili fungono infatti da protettori dell’apparato cardiocircolatorio. Con il passare del tempo, e in particolare a seguito della menopausa, il livello di rischio raggiunge pari livello nei soggetti di entrambi i generi. Sottoporsi regolarmente a visite cardiologiche resta un passo molto importante nella prevenzione ed eventuale diagnosi precoce di disturbi cardiovascolari. Diventa quindi ancora più rilevante all’inizio della menopausa e prima di avviare una terapia ormonale. 

Una visita cardiologica con elettrocardiogramma (ECG) è il controllo più indicato per verificare lo stato di salute del cuore e la sua attività elettrica, ossia il ritmo. 

 

Cosa succede durante la visita cardiologica in gravidanza

Particolare attenzione richiede il momento della gravidanza, caratterizzata da tutta una serie di esami di controllo, obbligatori o meno. È facile capirne il motivo: il corpo femminile deve infatti affrontare una trasformazione estremamente impattante. Lo stesso apparato cardiocircolatorio subisce modifiche, in particolare per adattarsi alle necessità di alimentazione del feto. Non è quindi infrequente che si presenti una tachicardia, talvolta intensificata dall’ansia o dall’aumento di peso. Si deve però escludere la presenza di ulteriori problemi: molto opportuno è sottoporsi a una visita cardiologica con elettrocardiogramma (ECG) in gravidanza, in genere in corrispondenza della 37esima settimana di gestazione o, se è stato pianificato un parto cesareo, anche prima di questo periodo. È particolarmente raccomandato soprattutto nei casi in cui la donna:
  • Abbia più di 35 anni
  • Sia o sia stata fumatrice
  • Abbia avuto in precedenza disturbi cardiologici o abbia familiarità di patologie
e in generale a chi non si è sottoposta all’esame negli ultimi tre anni.
Un esame sicuro e indolore, che non porta alcun pericolo né alla donna né al feto.

 
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