La
sostituzione della valvola aortica è un trattamento necessario per i pazienti con patologia della valvola che non può essere rimessa in funzione con un intervento riparativo. La patologia si manifesta prevalentemente nei
soggetti con più di 70 anni e, considerato l’incremento della vita media, nei
prossimi 30 anni è previsto un aumento del
numero di interventi chirurgici della valvola aortica.
Attualmente l’
innesto di valvole meccaniche e/o biologiche rimane la scelta più diffusa e sicuramente adatta nei
pazienti con più di 55-60 anni ma, come dimostrato in un
recente studio multicentrico (
Outcomes after Ross procedure in adult patients: A meta‐analysis and microsimulation) a cui ha partecipato anche l’Unità operativa di
Cardiochirurgia di
Ospedale Santa Maria, l’
intervento di Ross è la procedura più efficace nel giovane adulto per sostituire la valvola aortica.
“Abbiamo condotto una meta-analisi per stimare il rischio di complicanze e la aspettativa di vita dopo la procedura di Ross nei pazienti giovani – spiega il Prof.
Domenico Paparella,
responsabile della Cardiochirurgia di Ospedale Santa Maria – e per la prima volta i dati non sono basati sull’esperienza del singolo chirurgo ma sulla esperienza di più centri in cui sono stati coinvolti circa 20mila pazienti”.
Le
valvole meccaniche sono
durature ma impongono una lunga terapia anti coaugulante mentre le
bioprotesi sono
limitate nella durabilità con conseguente aumento del rischio di ripetere l'intervento, soprattutto nei pazienti giovani. Infatti, i
tassi di reintervento sono stati riportati fino al
30% nei
10 anni successivi all'intervento chirurgico.
L
’intervento di Ross consiste invece nell’
impiego della valvola polmonare del paziente che viene trasposta a livello della valvola aortica ammalata. Al posto della valvola polmonare che è stata spostata di posizione si utilizza un
homograft prelevato da donatore. Nel lungo termine - cioè a distanza di 25 anni - l’ intervento di Ross nel giovane adulto risulta dunque la procedura migliore rispetto all’intervento sia con le valvole biologiche sia con le valvole meccaniche.
Nello studio sono stati messi a confronto casi di sostituzione della valvola aortica con chirurgia tradizionale e altri casi di pazienti sottoposti a procedura di Ross. Tutti i fattori quali –
mortalità, sanguinamento, reintervento, trombosi valvolare, embolia periferica,
ictus ed endocardite - hanno riportato percentuali molto basse. Non solo è emerso anche che i pazienti operati con tecnica di Ross hanno una aspettativa di vita di
35 anni e aspettativa di vita senza eventi cardiaci futuri di
26 anni.
La procedura di Ross negli adulti giovani è dunque associata a
bassa mortalità e
basso rischio di eventi avversi sia a breve che a lungo termine di follow-up. “La tipologia di intervento è una
sfida per i chirurghi specie da un punto di vista tecnico – conclude il prof. Paparella – ma visti i
benefici per i pazienti la comunità medica dovrebbe adottare con maggior frequenza la procedura di Ross come soluzione per la
sostituzione della valvola aortica nel giovane adulto”.
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