Strutture GVM certificate per la TAVI, la protesi “salvavita” per la valvola aortica
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Strutture GVM certificate per la TAVI, la protesi “salvavita” per la valvola aortica

La più frequente patologia della valvola aortica è la Stenosi Aortica Severa, dovuta al restringimento dell’anello mitralico (la parte della valvola che si apre durante la contrazione del cuore e si richiude subito dopo, per evitare il deflusso del sangue). Strettamente correlata all’invecchiamento, la Stenosi Aortica Severa nel mondo occidentale colpisce circa il 5 per cento della popolazione sopra i 75 anni.

Ma negli ultimi dieci-quindici anni l’innovazione tecnologica ha fatto importanti passi in avanti per la cura di questa grave patologia, arrivando alla creazione di “protesi” della valvola che possono essere impiantate senza aprire il torace, passando semplicemente attraverso un’arteria periferica, quasi sempre quella del femore. Parliamo dellaValvola Percutanea TAVI (“transcatheter aortic valve implantation”), un trattamento non chirurgico in pazienti anziani o soggetti con importanti patologie associate, che GVM Care & Research esegue nei suoi laboratori di Cardiologia Interventistica ed Endovascolare.

Nel corso del 2013 quattro delle nostre strutture hanno ottenuto la certificazione per gli impianti di Valvole Percutanee TAVI: Città di Lecce HospitalMaria Cecilia Hospital(Cotignola), Maria Pia Hospital (Torino) ed Anthea Hospital (Bari). La certificazione, che viene rilasciata da un’apposita commissione indipendente dopo un rigoroso controllo su un determinato numero di casi trattati, conferma la buona organizzazione e la qualità delle procedure eseguite all’interno dei laboratori di Cardiologia Interventistica ed Endovascolare di GVM Care & Research.

Ma come si innesta la TAVI? «La protesi viene inizialmente fissata su uno stent metallico, dopodiché è compressa per poter essere inserita attraverso un piccolo foro largo meno di un centimetro in un’arteria periferica, nella maggior parte dei casi quella femorale, oppure dalla punta del ventricolo sinistro, senza avere la necessità di arrestare il cuore per un intervento cardiochirurgico – spiega il dottor Fausto Castriota, coordinatore dei Laboratori di Emodinamica di GVM Care & Research - Scorrendo per via endovascolare, la protesi viene portata fino alla valvola aortica danneggiata: a questo punto lo stent viene espanso, la vecchia valvola è messa fuori uso e immediatamente la nuova che si trova al suo interno inizia a funzionare».

candidati a questa procedura sono i pazienti che presentano un elevato rischio operatorio, di età superiore ai 75 anni, a maggior ragione se associano la Stenosi Aortica Severa ad un’altra malattia cardiocircolatoria, oppure che abbiano già subìto in precedenza altre operazioni chirurgiche.

Si interviene in semplice anestesia locale e mediamente il ricovero del paziente si prolunga per soli 3-4 giorni. «Possiamo considerare la Valvola Percutanea TAVI unaprocedura “salvavita”, poiché la mortalità dei pazienti trattati con questa tecnica è inferiore rispetto alle terapie ed agli interventi tradizionali – conclude il dottor Castriota - L’impianto viene eseguito da una vera e propria “equipe del cuore” composta da esperti di emodinamica, cardiochirurghi e cardioanestesisti, la cui capacità operativa rende efficace e sicuro l’intervento anche su pazienti in gravi condizioni di salute».
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