Salus Hospital, primi due interventi a cuore battente
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Salus Hospital, primi due interventi a cuore battente

Per la prima volta a Reggio Emilia e in regione – esclusa Bologna – sono state eseguite due procedure di riparazione della valvola mitralica a cuor battente.  Negli interventi effettuati a Salus Hospital, ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research, dall’equipe di Cardiochirurgia coordinata dal dottAlberto Albertini è stata adottata l’innovativa tecnica mininvasiva conosciuta come  Neochord.

Entrambi i pazienti operati, un uomo di 41 anni e una donna di 75, soffrivano di insufficienza  valvolare mitralica. Una nota di Salus Hospital informa che, a 72 ore dall’intervento, sono stati dimessi dall’ospedale e stanno bene: per loro si prospetta un percorso di riabilitazione ed osservazione clinica.

Importata degli USA  la tecnica Neochord consente, senza fermare il cuore e senza ricorrere alla circolazione extracorporea (CEC),  di riparare i difetti di chiusura della valvola mitrale, una disfunzione  che causa un parziale reflusso di sangue dal ventricolo all’atrio sinistro e che provoca nei soggetti colpiti disturbi quali dispnea, palpitazioni, affaticamento e scarsa resistenza agli sforzi.    

“Questa tecnica  - spiega il dott. Albertini - non richiede le estese incisioni dello sterno necessarie per la metodica classica. I risultati del trattamento sono identici all’approccio al paziente della chirurgia convenzionale, ma i benefici sono molto di più, come il minor sanguinamento, il minor dolore successivo all’operazione, la degenza abbreviata e tempi di ripresa rapidi.”

Nel cuore del paziente viene introdotta una guida ecocardiografica attraverso la quale si inseriscono nuovi filamenti fibrosi, le cosiddette corde che nella valvola sana consentono l’apertura e la chiusura della mitrale. Le corde artificiali sono realizzate in Gore-Tex, materiale sintetico adottato nell’industria tessile, hanno uno spessore di circa 1 millimetro e sono lunghe dai 5 ai 7 centimetri. Per mezzo di particolari suture, un sistema che ricorda quello delle macchine da cucine, queste corde vengono applicate sia ai lembi della valvola colpita sia ai muscoli papillari sottostanti regolandone, sotto controllo ecocardiografico,  il grado di tensione per ridurre-eliminare l’insufficienza mitralica.

“La tecnica Neochord – aggiunge il dott. Albertini – non necessita di estese incisioni dello sterno come accadeva in passato. E’ sufficiente praticare un piccolo taglio laterale, nel torace, di soli 5 centimetri. I risultati del trattamento sono identici all’approccio della chirurgia convenzionale, mentre i benefici per il paziente aumentano: minor sanguinamento, minor dolore post-operatorio, degenza abbreviata (72 ore dopo l’intervento), tempi di ripresa dei normali stili di vita più rapidi”. 
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