La cardiochirurgia mininvasiva produce maggiori benefici sui pazienti anziani
Notizie da GVM

La cardiochirurgia mininvasiva produce maggiori benefici sui pazienti anziani


Operare il cuore con un piccolo taglio senza aprire il torace
ha maggiori benefici per i pazienti anziani piuttosto che per i giovani.



A chiarirlo per la prima volta da un punto di vista scientifico è una ricerca sulla fattibilità e validità della chirurgia mitralica mininvasiva nei pazienti a rischio elaborata da un gruppo di cardiochirurghi e ricercatori italiani e londinesi, tra cui un team di specialisti di GVM Care & Research.

Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista americana ‘Annals of Thoracic Surgery’. Il risultato statistico ha confermato che negli anziani con altre patologie concomitanti, ossia con insufficienza renale, problemi respiratori e ipertensione polmonare il numero di complicanze durante e dopo l’operazione si riduce. Tra gli autori dello studio c’è il dott. Giuseppe Speziale, responsabile della Cardiochirurgia e della Chirurgia vascolare presso Anthea Hospital di Bari e vice presidente di GVM Care & Research.

“A differenza del passato in cui l’approccio mininvasivo veniva riservato a pazienti giovani, specialmente a giovani donne, in quanto si pensava potesse avere esclusivamente vantaggi estetici – spiega il Dottor Speziale - ora ci si è accorti che minore è il taglio chirurgico, quindi l’invasività chirurgica, maggiori sono i benefici per il paziente in termini di riduzione della complicanze post-operatorie (ridotto sanguinamento, diminuita incidenza di aritmie, minor degenza media, ecc.). Ed è negli ultimi anni che, in centri specialistici, questo specifico approccio si sta offrendo con buoni risultati a pazienti anziani”.

Per cardiochirurgia mitralica mininvasiva si intende la riparazione o sostituzione della valvola mitralica attraverso una piccola incisione, attraverso il terzo o quarto spazio intercostale. Si utilizza ugualmente la circolazione extra-corporea, ma il paziente viene collegato a questa macchina attraverso l’arteria e vena femorale di destra poste a livello inguinale, sempre mediante un piccolo taglio, di pochi centimetri appena. In poche parole, il torace non viene aperto.

La conferma scientifica della validità della mininvasiva nei soggetti a rischio chirurgico è dunque arrivata solo di recente. “Dopo la pubblicazione di questo studio – conclude il dott. Speziale – i centri di eccellenza dovrebbero sempre di più offrire chirurgia mininvasiva mitralica nei pazienti anziani per migliorane quello che in lingua inglese viene definito ‘outcome’, ossia il risultato”.
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