Insufficienza mitralica funzionale, il dott. Fattouch al simposio di Cardiologia Interventistica di San Francisco
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Insufficienza mitralica funzionale, il dott. Fattouch al simposio di Cardiologia Interventistica di San Francisco

Il prof. Khalil Fattouchdirettore dell’Unità Operativa di Chirurgia Cardiovascolare di Maria Eleonora Hospital di Palermo, ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research è stato uno dei relatori dell’ultima edizione del Transcatheter Cardiovascular Therapeutics (TCT) 2015, simposio mondiale di Cardiologia interventistica tenutosi a San Francisco lo scorso ottobre.

Nel corso della convention, il prof. Fattouch ha svolto due lectio magistralis in merito alle tecniche riparative adottate nell’insufficienza mitralica funzionale, e in particolare la metodica di riparazione della valvola mitralica.

“Sulla base delle nostre evidenze cliniche – spiega lo specialista - la riparazione della valvola mitralica nel rigurgito funzionale o secondario, se effettuata da mani esperte – medici con elevati training e capacità, in centri ad Alta Specialità quali gli ospedali di GVM Care & Research - è ancora la migliore soluzione praticabile: occorre, infatti, mantenere la continuità dei tessuti tra valvola e ventricolo sinistro, soprattutto in presenza di scarsa funzionalità di quest’ultimo. Detto ciò, dobbiamo altresì concentrare le ricerche future sulla più efficace individuazione dei pazienti per i quali la riparazione trova specifica indicazione nonché sull’ulteriore avanzamento delle tecniche riparative destinate alla percentuale di soggetti in cui la metodica al momento non risulta sufficiente.”

Sul medesimo argomento autorevoli cardiochirurghi americani si sono invece espressi, nel raffronto operativo ospitato dal convegno, a favore della sostituzione valvolare. Due scuole di pensiero che esprimono due diversi approcci interventistici.

Il prof. Fattouch ha sottolineato che i punti deboli dello studio americano “sono scritti nero su bianco nella ricerca: non tutti i pazienti affetti da insufficienza mitralica funzionale - quasi il 70% - devono essere sottoposti a sostituzione valvolare con protesi biologica. La sostituzione valvolare non è più duratura della riparazione mitralica e quest'ultima è efficace nella maggior parte dei soggetti. Pertanto, la sostituzione valvolare non è la prima scelta a discapito della riparazione (va altresì rammentato come la riparazione della valvola nativa eviti problemi di coagulazione, conservi la funzione del ventricolo sinistro e riduca il rischio d’infezioni, vedi l’endocardite). In estrema sintesi: un corretto approccio riparativo con un altrettanto efficace rimodellamento ventricolare sinistro che ne consegua (dimostrato altresì dalla ricerca nei pazienti che ricevono un buon intervento riparativo); un’attenta anamnesi (valutazione) di coloro che possono trarre beneficio dalla riparazione (meno errori nella scelta dei malati da sottoporre al trattamento e delle tecniche riparative adatte anche a livello sub-anulare) credo possano aumentare significativamente la percentuale di successo della stessa riparazione fino all’85-90% dei casi presi in carico”.
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