Come curare la fibrillazione atriale: a Maria Cecilia Hospital un focus sulla più frequente aritmia cardiaca
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Come curare la fibrillazione atriale: a Maria Cecilia Hospital un focus sulla più frequente aritmia cardiaca

La fibrillazione atriale è la più diffusa fra le patologie che riguardano il disordine del ritmo cardiaco. E’ determinata dalla caotica attività elettrica degli atri (due delle quattro camere cardiache), che provoca l’irregolarità del battito del cuore. Ne sono colpiti soprattutto gli uomini e riguarda circa l’1 per cento della popolazione totale, con una prevalenza che aumenta con l’avanzare dell’età, soprattutto dopo i 65 anni, superando il 5 per cento nelle persone con oltre 80 anni.

Di questa patologia si parlerà nel pomeriggio del 29 ottobre a Maria Cecilia Hospital (Cotignola), in occasione del corso di aggiornamento accreditato ECM  La Fibrillazione Atriale. Up to Date 2013 e la gestione del rischio tromboembolico”, rivolto a cardiologi, anestesisti, cardiochirurghi, elettrofisiologi, neurologi e medici di medicina generale.

Le altre strutture di GVM Care & Research che si occupano di cardiologia - Anthea Hospital, Clinica Privata Villalba, Città di Lecce Hospital, Iclas, Maria Beatrice Hospital, Maria Eleonora Hospital, Maria Pia Hospital, Salus Hospital – saranno collegate in video conferenza con la Sala Convegni del Maria Cecilia Hospital.

Il sintomo più diffuso della fibrillazione atriale è la palpitazione: il paziente avverte un senso di battito irregolare, accompagnato spesso da mancanza d’aria, che in alcuni casi porta perfino allo svenimento. L’astenia, cioè la stanchezza fisica, è l’altro sintomo più frequente di questa malattia, favorita in molti casi dall’ipertensione arteriosa e da altre disfunzioni cardiocircolatorie, valvolari e coronariche. Il rischio principale è legato al ristagno di sangue nelle camere atriali, che può portare alla formazione di un trombo, aumentando le probabilità di un’embolia e di un possibile ictus ischemico.

A Cotignola verranno approfonditi innanzitutto gli aspetti delle terapie preventive; in particolare si parlerà dei farmaci anticoagulanti di ultima generazione, entrati di recente in commercio nel nostro Paese, che presentano una maggiore facilità d’uso rispetto a quelli utilizzati fino ad oggi, con un’efficacia ed una sicurezza pari o superiore. Si parlerà anche di “ablazione transcatetere”, la tecnica utilizzata per il ripristino del normale ritmo cardiaco: una procedura complessa che, attraverso l’introduzione di cateteri a radiofrequenza, individua ed elimina le aree dell’atrio responsabili dell’aritmia. Si metteranno infine in luce gli interventi di prevenzione dei fattori predisponenti, come l’ipertensione arteriosa, il fumo, la dislipidemia, il diabete e l’ipertiroidismo.

Patologia piuttosto trascurata in passato, negli ultimi anni la fibrillazione atriale è stata oggetto di numerose ricerche e studi clinici che hanno portato ad individuare nuovi e più precisi trattamenti. Lo stesso Dipartimento di Elettrofisiologia Cardiaca di Maria Cecilia Hospital, dotato delle più innovative tecnologie, è all’avanguardia nella cura di questa specifica aritmia e, in generale, dei disturbi del ritmo cardiaco.

A guidare il Dipartimento è il professor Carlo Pappone, che sul finire degli anni Novanta ideò un suo particolare metodo di “ablazione transcatetere”, oggi noto a livello internazionale come “Pappone Approach”. Questa tecnica, considerata la più efficace al mondo, prevede l’utilizzo di strumentazioni robotiche sviluppate dallo stesso luminare di GVM Care & Research e dal suo qualificato gruppo di lavoro, insieme ad aziende elettromedicali statunitensi ed israeliane. Durante il corso del 29 ottobre, il professor Pappone sarà fra i prestigiosi conferenzieri: relazionerà sulle “Recenti acquisizioni sulla fisiopatologia ed il trattamento della fibrillazione atriale”.

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