La cardiochirurgia moderna si caratterizza per l’approccio mininvasivo nel trattamento di tutte le patologie che interessano il cuore. Bastano infatti pochi centimetri per rivoluzionare il concetto delle operazioni cardiochirurgiche. Sottoporsi a un intervento minimamente invasivo per il paziente significa ridurre tempi di ricovero e di convalescenza, rendere quasi impercettibili le cicatrici, non dover più subire interventi anche lunghissimi durante i quali il cuore viene anche fermato. Ne abbiamo parlato con il
dott. Vinicio Fiorani, nuovo Responsabile dell’
Unità Operativa di Cardiochirurgia di
Salus Hospital di Reggio Emilia.
“I miei due principali ambiti d’intervento - spiega il dott. Vinicio Fiorani - riguardano la chirurgia valvolare,
mitralica e
aortica, e la chirurgia dell’aorta. In chirurgia valvolare, la frontiera attuale e moderna è rappresentata dalle metodiche mininvasive, la cui caratteristica sta nell’approccio alle valvole malate e non più funzionanti mediante accessi ridotti rispetto alla procedura convenzionale eseguita in sternotomia mediana”.
“La
valvola aortica è approcciata tramite la ministernotomia superiore che lascia intatta la continuità sternale nella parte inferiore. La
valvola mitralica, invece, viene raggiunta attraverso la minitoracotomia destra con visione potenziata da piccole telecamere. La lunghezza del taglio, in entrambi i casi, è estremamente contenuta: dai 4 ai 5 centimetri. E consente di preservare la solidità dello sterno così da favorire un migliore recupero post-operatorio. Recupero spesso pregiudicato dalla sternotomia totale: la ferita, molto più ampia, rallenta, in fase di guarigione, la libertà dei movimenti, limitando la capacità di fare forza su entrambe le braccia”.
“L’intervento in mininvasiva - continua il dott. Fiorani - è di per sé identico a quello condotto con la chirurgia classica, in anestesia generale e attraverso il supporto della circolazione extracorporea (macchina cuore-polmone). Ma i benefici risultano sicuramente maggiori in termini di salvaguardia della meccanica respiratoria, del minor sanguinamento peri e post-operatorio, possibilità di infezione della ferita e minor dolore post-procedura. Non ultimo, soprattutto nelle persone giovani, presenta un vantaggio sotto il profilo estetico: la cicatrice è quasi invisibile”.
“Grazie alla chirurgia cardiaca minivasiva - attuabile solo dopo un adeguato periodo di training specialistico, quindi da mani esperte e da chirurghi con ampia casistica curricolare nonché in Centri ad Alta Specialità cardiochirurgica come il Salus Hospital - è possibile affrontare, in ministernotomia, tutti gli interventi praticati normalmente sulla valvola aortica in sternotomia completa. Intendiamo dunque la sostituzione della valvola aortica stenotica per mezzo di protesi artificiale sutureless, che non richiedono punti di sutura e si autoespandono ‘in automatico’, riparazioni sulle valvole aortiche insufficienti (aortic valve sparing) e sostituzioni della valvola aortica associata alla radice aortica con reimpianto delle coronarie (tecnica chiamata Mini Bentall)”.
“Di contro, facendo ricorso alla chirurgia cardiaca minivasiva in minitoracotomia destra si possono eseguire tutti gli interventi sulla valvola mitralica: sostituzioni con protesi e, soprattutto, riparazioni dell’apparato in quanto tale. Procedure che rappresentano l’opzione di gran lunga migliore dal punto di vista della qualità e della durata della vita. Al Salus Hospital ripariamo la quasi totalità delle mitrali insufficienti, e attraverso la stessa procedura possiamo operare sia sul setto interatriale, difetti e neoformazioni, sia sulla valvola tricuspide: e grazie alla piccola telecamera sempre con visione ottimale”.