Intervista al dott. Roberto Coppola, ICLAS di Rapallo
Un paziente fragile è un soggetto il cui organismo ha perso la capacità di tendere ad uno stato di salute stabile. Le cause possono essere l’età, o la concomitanza di una patologia cardiaca con diabete, disfunzioni renali ecc. Ad esempio, oggi la frequenza di pazienti anziani da sottoporre a interventi cardiochirurgici è in aumento, con tutte le complicazioni connesse.
Se il numero di pazienti fragili candidati alla cardiochirurgia sale, per questi soggetti i rischi legati all’intervento chirurgico sono maggiori. Alcune buone pratiche possono fare davvero la differenza. Le ha definite il dottor
Roberto Coppola, Responsabile dell’Unità Operativa di
ICLAS di Rapallo, struttura ligure di
GVM Care & Research,.
“Un intervento cardiochirurgico tradizionale può essere gravoso per il paziente fragile. Per questo motivo negli ospedali di
GVM Care & Research si preferiscono interventi di
chirurgia mitralica (o valvolare, in genere)
mininvasiva. Ridurre il “taglio” allo sterno per accedere al cuore vuol dire infatti consentire al paziente, soprattutto se fragile, un recupero più veloce, minor tempo in Terapia Intensiva, ridotti rischi di problemi polmonari e intubazione, minore quantità di sangue perso rispetto alle metodiche tradizionali. Benefici che “ come spiega il dott. Coppola “nei pazienti fragili si associano a una diminuzione della mortalità”.
Anche riparare le valvole cardiache anziché sostituirle, quando possibile, è positivo per i pazienti fragili. “Riduce di molto il rischio di infezioni. Inoltre, permette in molti casi di non usare anticoagulanti, necessari quando si impiantano valvole meccaniche”. Un’ulteriore accortezza è di includere dell'Heart Team anche specialisti di altre branche mediche, capaci di operare le scelte migliori in base ai bisogni particolari del paziente fragile.
Per conoscere tutte le strutture di GVM Care & Research in grado di andare incontro alle esigenze dei pazienti fragili, contatta il gruppo utilizzando il
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