La
Cardiologia interventistica targata
GVM è stata protagonista al 38° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (10-13 ottobre, Milano) che si è concluso con un bilancio da record in termini di partecipazione (più di 2000 i partecipanti) e di livello scientifico.
L’ultimo biennio (2016 Genova, 2017 Milano) è stato affidato al
dottor Alfredo Marchese – direttore del Centro di Emodinamica e Cardiologia Interventistica di Anthea Hospital, Ospedale Santa Maria e Villa Lucia Hospital, nonché attuale Presidente Scientifico uscente del Congresso.
“L’esperienza in questi 4 anni mi ha portato a vedere una evoluzione del congresso – dichiara il dottor Marchese – i numeri parlano chiaro: c’è stata la più alta partecipazione medica e non solo. Esiste anche un forte impulso da parte dei giovani alla presentazione di abstract e di casi clinici di alto valore. Lo stato di salute del congresso è florido – prosegue il responsabile scientifico - le aziende anche quest’anno hanno espresso una partecipazione totale”.
Per la prima volta il Congresso Nazionale si è svolto nella città che ospita la sede della Società Scientifica, Milano, e per la prima volta in sinergia con il prestigioso corso europeo di interventistica
periferica PCR Peripheral, di cui è presidente il dottor Alberto Cremonesi, responsabile del Dipartimento cardiovascolare di Maria Cecilia Hospital, assumendo una fortissima connotazione internazionale. “L’esperienza del GISE quest’anno insieme al PCR all’interno della stessa sede congressuale non è solo un patrocinio- aggiunge il dottor Marchese - ma testimonia una presenza attiva che dimostra l’interesse da parte dell’Europa all’Italia riconosciuta come una forte comunità scientifica internazionale e nello stesso tempo al Congresso Gise che è la vera vetrina della Cardiologia interventistica nazionale”.
Tra le novità anche una
joint session tenuta per la prima volta tra
GISE e Mitral Academy, l’ente di formazione dedicato alla chirurgia mitralica, fondato e presieduto dal dottor
Giuseppe Speziale,
coordinatore delle cardiochirurgie GVM, e dedicata alle soluzioni interventistiche, percutanee e cardiochirurgiche per le patologie delle valvole aortica, mitralica e tricuspidalica.
Alla Faculty hanno inoltre partecipato alcuni tra i più prestigiosi esponenti scientifici di oltreoceano e durante il Congresso sono state ospitate tre
sessioni congiunterispettivamente con la
Società Italiana di Cardiologia (SIC),
l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), la
Società Italiana di Cardiochirurgia (SICCH).
Non sono mancati i
casi dal vivo come le due live in the box, una da
Anthea Hospital di Bari e l’altro dall’ospedale di Rivoli. L’intervento live da Anthea Hospital – che ha ottenuto un grande riscontro - è stato eseguito dai dottori
Marco Basile, Sirbu Vasile e Fabrizio Resta su un paziente affetto da
aterosclerosi diffusa su una coronaria e da stenosi su biforcazione coronarica. Per le placche aterosclerotiche gli operatori hanno applicato un approccio moderno che consiste nell’eseguire una valutazione funzionale del vaso coronarico tramite la
metodica FFR (Fractional Flow Reserve): questa nuova procedura viene utilizzata per stimare una stenosi coronarica prima della rivascolarizzazione, in modo tale da intervenire con lo stent in maniera precisa e puntuale nel punto malato della arteria. Per la stenosi che interessava la biforcazione coronarica è stata invece adottata un’altra metodica di imaging di ultimissima generazione –
l’OCT (tomografia a coerenza ottica) – che oggi rappresenta lo strumento più all’avanguardia per ottenere informazioni sulla malattia coronarica e per la valutazione dello stenting intracoronarico.
Per maggiori dettagli sul caso live dalla sala di Emodinamica di Anthea Hospital leggi l’articolo dedicato