Le coronaropatie – ossia le patologie che alterano l’anatomia e le funzionalità delle coronarie - rappresentano la causa di morte più frequente nei paesi ad alti livelli economico e socio-sanitario. Di conseguenza gli interventi chirurgici e/o le terapie per curare questi disturbi del cuore sono in costante aumento. Lo dimostra il volume di procedure di Emodinamica e di Cardiochirurgia eseguite ogni anno dalle tre cardiochirurgie di GVM Care & Research in Puglia
Città di Lecce Hospital, Anthea Hospital e
Ospedale Santa Maria a Bari.
Stando a quanto diffuso da recenti fonti autorevoli, è in particolare l’intervento con
angioplastica a far registrare un numero elevato trattamenti e quindi di pazienti ricoverati in queste strutture. L’
angioplastica coronarica è una tecnica praticata in una sala di Emodinamica a bassa invasività che permette di dilatare il tratto di arteria coronaria occluso o ristretto in modo importante grazie all’introduzione di un palloncino o di stent. Tale procedura che prevede tempi molto brevi consente di stabilire nuovamente il normale afflusso di sangue al cuore. L’angioplastica può essere usata per migliorare, e in alcuni casi, risolvere i sintomi di una coronaropatia, ad esempio l’angina (dolore al torace) e i problemi respiratori o per limitare i danni al muscolo cardiaco provocati da un infarto miocardico acuto.
Ospedale Santa Maria totalizza
634 interventi l’anno di angioplastica, seguito da
Città di Lecce Hospital con
571 interventi e
Anthea Hospital con un volume altrettanto significativo di
462 procedure. Il volume di attività non è soltanto un fattore numerico, in quanto risulta fondamentale per capire la qualità di una struttura ospedaliera. Come dimostra un’ampia letteratura scientifica, un alto numero di interventi ha un impatto positivo sull’efficacia delle cure: più un’equipe opera e maggiori sono i risultati positivi nei trattamenti.
Una ulteriore nota di merito va a Città di Lecce Hospital e ad Anthea Hospital in quanto rispettano anche le
percentuali di mortalità (che devono mantenersi inferiori all’8%) e le percentuali di trattati con angioplastica coronarica, entro 48 ore dal ricovero (almeno il 45%).
La metodica invece chirurgica più impiegata per trattare le coronaropatie è il
bypass aortocoronarico, tecnica che consente di intervenire in modo risolutivo sulla patologia specie quando l’ostruzione è molto diffusa come nel caso dei pazienti diabetici. E’ stato infatti dimostrato da più studi che il bypass per i diabetici con patologia coronarica diffusa in più vasi sanguigni consentirebbe una minore percentuale di complicazioni gravi come l’infarto. Tra le strutture che effettuano un maggior numero di interventi in Puglia c’è proprio
Città di Lecce Hospital 202 procedure.
Un altro ambito di intervento è il trattamento
dell’infarto del miocardio - un evento molto diffuso che colpisce in Italia 140mila persone ogni anno. L’infarto si verifica quando c’è una diminuzione improvvisa dell’afflusso di sangue e di ossigeno al cuore: se preso in tempo e quindi nelle fasi iniziali si procede ad una angioplastica coronarica si abbassa notevolmente il rischio di decesso nel paziente. Anche nel trattamento dell’infarto le strutture GVM
Città di Lecce Hospital e
Ospedale Santa Maria risultano registrano ricoveri
337 ricoveri per l’una e
278 per l’altra.
Affidarsi a strutture che presentano volumi di interventi significativi vuol dire, come dimostrato anche dalla letteratura scientifica, avere più chance di essere curati con terapie più efficaci. In Italia attualmente solo 1 ospedale su 2 rispetta gli standard ministeriali per quanto riguarda i volumi di ricoveri per infarto al miocardio (100 casi l’anno) e di interventi di angioplastica coronarica (250 casi l’anno). E solamente 1 su 4 per ciò che concerne il numero di interventi di bypass aortocoronarico (200 casi l’anno).