Il cuore ha età
Stile di vita

Il cuore ha età

Come si trasforma il nostro "motore organico" dall’infanzia alla vecchiaia? Un viaggio nelle diverse età del cuore per imparare a mantenerlo sano e giovane a lungo.

Purtroppo le malattie cardiovascolari sono ancora una delle maggiori cause di morte prematura, con 2 milioni di decessi ogni anno nella sola Unione Europea. Oltre alla perdita di esseri umani, si stima che il fenomeno comporti, per la collettività, un costo complessivo che supera i 200 miliardi di euro l’anno.

Queste malattie si sviluppano per fattori di rischio quali sedentarietà, diete ipercaloriche e ricche di grassi, fumo di sigaretta e abuso di bevande alcoliche, che se presenti in età molto precoci della vita, possono dare origine a patologie senza sintomi evidenti per molti anni, ma che si manifestano poi in modo improvviso e drammatico in età adulta (ictus, infarto).

Prevenire le malattie cardiovascolari, allora, si può e si deve, adottando prima di tutto uno stile di vita equilibrato e non per forza "punitivo": il piacere e il benessere psicologico sono infatti un balsamo per il cuore. Ma quando iniziare la prevenzione? Nonostante sia opinione comune che in gioventù tutto o quasi sia concesso, è proprio in età precoce che è necessario acquisire le buone abitudini che allungano la vita.

A cominciare dall’infanzia, quando è necessario che i genitori si adoperino per prevenire l’obesità. Scarso movimento e diete ipercaloriche, ricche di grassi, zuccheri e sale (di cui abbondano snack, merendine e bibite gassate), favoriscono il sovrappeso nei bambini, moltiplicando il rischio di contrarre in età adulta diabete e malattie cardiovascolari.Favorire la dieta mediterranea, con il suo giusto apporto di frutta e verdura, ricche di fibre, sali minerali e vitamine, è la migliore forma di prevenzione che si possa mettere in campo insieme al movimento.

Una moderata attività sportiva andrebbe intrapresa, con le dovute cautele, fin da giovanissimi. Il cuore è composto di fibre muscolari che possono essere allenate e rese più efficienti esattamente come quelle di altri muscoli. Intraprendere attività aerobiche, cioè di resistenza, aiuta il cuore ad affaticarsi meno quando è sotto sforzo.

Tuttavia, prima di iniziare qualunque attività sportiva in età precoce, è consigliabile accertarsi della salute del cuore con una visita cardiologica e un elettrocardiogramma, specie in presenza di ricorrenti carie dentali, reumatismi articolari acuti e tonsilliti, che potrebbero essere spia di altre patologie. Se si sceglie un’attività agonistica, attenzione a non sottoporre i preadolescenti a sforzi eccessivi: a quest’età il cuore è ancora poco tonico e resistente, per cui uno sforzo troppo intenso potrebbe causare un'eccessiva dilatazione, rapido calo di pressione e stasi polmonare, con conseguenze gravi e in rari casi fatali.
A livello di stile di vita, va scoraggiato il fumo di sigaretta, fattore di rischio accertato anche per numerose patologie tumorali, e l’abuso di alcolici. Una ricerca europea Espad ha rilevato che l’Italia è ai primi posti fra i Paesi in cui gli adolescenti, in barba ai divieti, bevono di più: almeno 3 su 10 fanno regolarmente uso di alcol, con gravi danni neurologici, epatici e innalzamento dei livelli di colesterolo, uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.

Intorno ai vent'anni, con l’arresto della crescita ossea, si raggiunge anche la maturità del sistema cardiovascolare. È importante continuare a mantenere monitorati i fattori di rischio: sovrappeso, ipertensione, livelli di colesterolo e trigliceridi, glicemia, ma anche mantenere l'efficienza del cuore continuando una moderata attività fisica: bastano 30 minuti per tre o quattro volte a settimana per assicurare un buon allenamento del cuore e una maggiore longevità.

In tarda età il muscolo cardiaco perde elasticità e le sue pareti tendono a ispessirsi. Si assiste a un rallentamento del battito cardiaco e una maggiore lentezza nel rispondere agli stimoli.?Le valvole del cuore e le arterie, soprattutto l’aorta, tendono a irrigidirsi. Questo quadro, che comporta spesso il ristagno di liquidi agli arti inferiori, non costituisce di per sé una patologia, ma rende il sistema cardiocircolatorio meno efficiente e più vulnerabile allo sviluppo di malattie. Dieta, movimento e attività gratificanti lo stimolano invece a funzionare meglio e più a lungo. Molti progressi sono stati raggiunti in questo campo, tanto che oggi l’insorgenza di patologie cardiovascolari si è spostata in avanti di ben 15 anni rispetto a quarant’anni fa, attestandosi intorno ai 70 anni d’età, per merito anche di una maggiore consapevolezza e prevenzione.
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