Pressione alta e infarto
Prevenzione

Pressione alta e infarto

È vero che i rischi d'infarto aumentano quando la pressione sale? Come mantenere sotto controllo i livelli pressori e sconfiggere l'ipertensione? 

Tra i fattori di rischio per i problemi cardiovascolari non ci sono solo il fumo, l'obesità e gli alti valori del colesterolo. Anche la pressione alta incide notevolmente sulle possibilità di incorrere in un infarto o un ictus.
A confermarlo è uno studio pubblicato su Circulation e condotto da alcuni ricercatori della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago (Usa). I pazienti, 61.585 soggetti di un'età compresa fra i 41 e a 55 anni, sono stati seguiti e monitorati durante l'intero arco della loro vita, sino al compimento dei 95 anni o fino al decesso. 
Ne è emerso che per chi soffriva di ipertensione il rischio di sviluppare un infarto era sensibilmente maggiore di quanti non avevano subito variazioni dei livelli pressori. Tradotto in percentuali parliamo di un 70% di pazienti uomini con malattie cardiovascolari e con elevati livelli pressori contro il 41% di pazienti sani e con valori nella norma e il 50% delle donne con problemi di pressione e problemi cardiaci, contro il 22%. 

L'ipertensione, una malattia che in Italia colpisce oltre dieci milioni di persone, è uno stato costante in cui la pressione arteriosa supera gli standard fisiologici considerati normali. 
Ma quali valori non si dovrebbero superare? 
E quando possiamo quindi rilevare lo stato di alta pressione?

Una persona è ipertesa, o ha la pressione alta, quando:
  • la pressione arteriosa minima (ipertensione diastolica) supera "costantemente" il valore di 90 mmHg;
  • la pressione massima (ipertensione sistolica) supera "costantemente" il valore di 140 mmHg. 

Come tenere sotto controllo la pressione?
Contro l'ipertensione arteriosa si possono seguire alcune semplici regole, che abbiamo estrapolato dal “Decalogo dietetico del benessere”, edito in occasione della Giornata Mondiale contro l'ipertensione arteriosa.
  1. Consumare tre pasti e due spuntini al giorno.
  2. Cercare di calibrare l'apporto calorico, cercando di valutare la somma di calorie che assumiamo in relazione alle esigenze estetiche del nostro organismo.
  3. Alternare alimenti proteici di origine animale con cibi di origine vegetale. È fortemente consigliato frazionare i cibi proteici nel corso della giornata.
  4. Tra gli alimenti di origine animale, preferire sempre il pesce che non contiene grassi saturi, ma polinsaturi (quelli buoni), fondamentali per il corretto funzionamento delle nostre cellule. 
  5. Limitare fortemente il consumo di carboidrati, che hanno un indice glicemico elevato e contengono molto amido, come pane bianco, pasta, riso, etc. 6. Condire le pietanze con l'olio extravergine d'oliva, sempre in quantità ridotte.
  6. Mangiare molta frutta e verdura, cotta o cruda e di colore diverso. I prodotti della terra sono ricchi di vitamine, minerali, antiossidanti e fibre. 8. Salare il meno possibile le pietanze.
  7. Preferire la varietà. Portare a tavola cibi diversi ci aiuta a introdurre nel nostro organismo i nutrienti di cui necessitiamo.
  8. Bere almeno due litri d'acqua al giorno e preferibilmente più di un bicchiere prima dei pasti, un modo per ridurre gli eccessi alimentari.

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