Come proteggere il cuore e la circolazione del sangue nelle diverse stagioni.
Freddo, caldo, sbalzi di temperatura… come influiscono sul nostro cuore? Quali rischi corre? Come proteggerlo? Per rispondere a queste domande dobbiamo prima di tutto capire come funziona la circolazione sanguigna.
Il cuore pompa sangue ricco d'ossigeno nelle arterie, dove raggiunge la periferia del corpo, fino ai capillari. Qui l'ossigeno viene rilasciato e il sangue passa dai capillari alle vene, dove torna verso il cuore anche per azione dei muscoli e del movimento degli arti inferiori. Circolazione, “pompa” del cuore e movimento sono perciò strettamente in relazione fra loro. Le condizioni climatiche influiscono sulla circolazione del sangue, modificando i vasi sanguigni: il calore li allarga (vasodilatazione), il freddo li restringe (vasocostrizione). Ecco perché le variazioni di temperatura, specie se brusche, provocano uno stress circolatorio che coinvolge anche il cuore, costretto a regolare il proprio battito in base alle esigenze di ossigenazione dei vari organi e tessuti. I cardiopatici o chi è sottoposto a terapie per disturbi cardiocircolatori deve quindi consultare il medico per eventuali aggiustamenti nelle dosi dei farmaci al volgere delle stagioni o delle variazioni bioclimatiche. Di seguito, alcuni consigli in base alle stagioni.
Occhio alla stanchezza di primavera. In primavera, a causa delle maggiori ore di luce e delle temperature più miti, specie in presenza di ondate di precoce caldo estivo, i vasi si dilatano, provocando un abbassamento della pressione arteriosa (ipotensione). Il fenomeno può procurare qualche fastidio, come stanchezza, nausea, debolezza e mal di testa, portando in casi estremi allo svenimento. Bisogna allora tenere sotto controllo la pressione arteriosa, evitare i pasti troppo pesanti, che impegnano il sangue per la digestione, provocando un ulteriore abbassamento della pressione, e gli sforzi, muovendosi con prudenza soprattutto dalla posizione accovacciata a quella eretta. Meglio mangiare leggero e bere molto, assumendo sali minerali.
Attenzione ai primi freddi autunnali. Il freddo è nemico del cuore, perché lo stimola a irrorare di più il corpo con sangue arterioso per tenerlo caldo, aumentando così la frequenza dei battiti e la pressione sulle pareti venose. Chi soffre già di pressione alta (ipertensione) deve quindi limitare gli sforzi, specie se prolungati e compiuti senza un adeguato riscaldamento muscolare. Da evitare assolutamente l'alcol, perché provoca vasodilatazione, che fa disperdere il calore corporeo.
Proteggetevi dai rigori invernali. Un abbigliamento adeguato è già una forma di prevenzione, specie d'inverno. Vestitevi per proteggervi dal freddo, ma anche dagli sbalzi di temperatura nel passaggio dall'interno all'esterno. Evitate di uscire nelle ore più fredde e moderate le attività all'aperto, specie spalare la neve: le temperature sotto lo zero rendono più denso il sangue e più stretti i vasi, aumentando i potenziali rischi di ostruzione.
Combattete il caldo estivo. Il caldo attiva una serie?di meccanismi che provocano un sovraccarico venoso, cioè una circolazione più lenta?e difficoltosa. La dilatazione dei vasi compromette la loro capacità di impedire i ristagni di liquidi, che si accumulano negli arti inferiori, gambe e piedi. I capillari superficiali si fanno più evidenti e in alcuni casi si rompono, provocando la comparsa di lividi. È bene quindi tenere gambe e piedi freschi, evitare scarpe costrittive o chiuse, tenere quando possibile i piedi in alto. Camminare nell'acqua bassa, al mare, rinfresca e riattiva la microcircolazione, grazie anche al movimento.
A tavola, limitare molto il sale, che favorisce la ritenzione idrica, peggiorando i sintomi, e bere molto, ma non bevande ghiacciate, che possono provocare disturbi gastrointestinali e bruschi abbassamenti della pressione. La disidratazione mette a rischio il cuore: gli anziani avvertono meno la sete, quindi è bene stimolarli a bere anche se non lo ritengono necessario. Attenzione anche agli alcolici, che acuiscono la vasodilatazione, già in atto per il caldo.
Per i cardiopatici, prudenza nelle gite in montagna: in alta quota, per mantenere i tessuti ben ossigenati, il cuore è costretto ad aumentare la frequenza dei battiti, affaticandosi. Stop agli abusi di aria condizionata: mai superare una differenza superiore ai 15 gradi fra interno ed esterno, evitare i getti d'aria fredda su zone del corpo, che provocano contrazioni muscolari, e mantenere idratate le mucose, che se troppo secche rendono più facili le infezioni.
GVM Care & Research