Durante la stagione invernale, quando le temperature diventano troppo rigide la salute del cuore è più a rischio. Soprattutto nelle persone più fragili, come quelle che presentano patologie cardiovascolari – in particolare
l’ischemia cardiaca, l’ipertensione, l’angina e le valvulopatie - è fondamentale fare attenzione.
Secondo numerosi studi, le temperature rigide tendono a rendere il sangue più denso, i vasi si contraggono maggiormente aumentandone, quindi, il rischio di ostruzione.
Poichè il corpo ha necessità di riscaldarsi, per contrastare la diminuita temperatura corporea, deve
aumentare la frequenza, la pressione arteriosa e talora anche la
vasocostrizione coronarica, condizioni rischiose per il corretto funzionamento del cuore.
In inverno, anche a causa di un diverso regime alimentare, si può registrare anche un innalzamento di altri fattori di rischio quali:
colesterolo, pressione, glicemia, trigliceridi.
Non è stata ancora fissata una temperatura soglia al di sotto della quale le problematiche cardiache danno manifestazioni con chiari segni clinici, ma in presenza di temperature molto rigide
si possono adottare una serie di accorgimenti preventivi per tenere sotto controllo il cuore.
Si consiglia di
controllare la pressione arteriosa periodicamente con l’aiuto di un medico o di un farmacista. Potrebbe essere utile anche consultare lo specialista per rivedere la propria terapia. Questo vale anche per i pazienti affetti da angina, valvulopatie e da cardiopatia ischemica.
I cardiopatici, dovrebbero evitare gli sforzi e/o tutte le attività che possono portare ad una accelerazione eccessiva del battito cardiaco. E’ inoltre importante proteggersi dai
malanni di stagione, che possono insorgere a causa di
sbalzi di temperatura passando da ambienti molto riscaldati a quelli esterni più freddi.
Anche una
alimentazione corretta, priva di grassi e zuccheri, in favore al contrario di frutta e verdura, pesce e carni bianche, con un giusto consumo di carboidrati può essere di aiuto. Così come evitare
cattive abitudini, come fumo e alcool che alterano la normale dilatazione dei vasi.