Con pacemaker o defibrillatore tieni lo smartphone lontano dal cuore
Prevenzione

Con pacemaker o defibrillatore tieni lo smartphone lontano dal cuore

L'abitudine appartiene soprattutto agli uomini: il cellulare lo si tiene nel taschino della camicia, proprio in corrispondenza del cuore. Una cattiva abitudine soprattutto se si è portatori di pacemaker  o defibrillatore. Smartphone e dispositivi cardiaci vanno tenuti a debita distanza.
 
La raccomandazione, lanciata di recente dalla Società Italiana di Cardiologia durante il Congresso Internazionale di Aritmologia, è fondata sui risultati di una ricerca condotta dal Montreal Heart Institute del Canada.  Lo studio è partito dalla volontà di verificare se la distanza di sicurezza di 15 centimetri tra cellulare e pacemaker, stabilita 10 anni fa, possa essere ancora valida, soprattutto alla luce delle novità introdotte in questi anni dalla tecnologia “mobile”. All'epoca i cellulari supportavano la rete GMS, oggi invece si è passati a tecnologia UMTS e LTE ovvero 3G e 4G, cambiamenti che hanno riguardato anche i dispositivi cardiaci.
 
I casi analizzati sono stati 308, tutti i soggetti erano portatori di pacemaker o defibrillatore e sono stati esposti al campo elettromagnetico generato da tre dei telefoni più diffusi al momento e posizionati all'altezza del dispositivo impiantato. A quel punto sono state analizzate le normali funzioni utilizzate quotidianamente: lo squillo, la conversazione, l'invio e la ricezione di messaggi utilizzando la frequenza massima possibile, responsabile di interferenze. I volontari si sono sottoposti ad elettrocardiogramma per verificare eventuali interazioni tra i dispositivi cardiaci e telefonici. Dai test effettuati solo in un caso su 308 è stata rilevata interazione tra il defibrillatore compatibile con la risonanza magnetica e il telefono, ma ciò non ha impedito di poter giungere ad una conclusione e quindi alla raccomandazione: il cellulare va tenuto lontano dal cuore. Il punto, secondo gli esperti, è che sebbene l'eventualità di interazione sia rara non è impossibile, soprattutto nel momento in cui si riceve la chiamata e ci si connette alla rete, ciò induce a dover essere prudenti perché le conseguenze in quel raro caso potrebbero essere importanti, come una pausa nel funzionamento del device con tutti i rischi connessi. Dunque, hanno raccomandato gli esperti, il cellulare è preferibile tenerlo nella tasca dei pantaloni e sarebbe opportuno rispondere con l'orecchio opposto al lato in cui è impiantato il dispositivo cardiaco.
 
Più probabile, seppure anche in questo caso rara, è l'interferenza se ci si avvicina ai tralicci ad alta tensione. A questa conclusione si è giunti grazie ad un altro studio, anch'esso presentato al Congresso Internazionale di Aritmologia, e condotto dalla cardiologa canadese dott.ssa Kati Dyrda. Ad oggi non ci sono indicazioni e raccomandazioni in tal senso ma la studiosa ha cercato di dare una risposta alle preoccupazioni dei pazienti. La ricercatrice ha esposto in laboratorio quaranta pacemaker e defibrillatori  a campi elettromagnetici di 20 kV, ottenendo come risultato interazioni minime. La conclusione è che solo in casi particolari può esserci una compromissione della normale funzionalità dei device, ad esempio se impostati ad alto livello di sensibilità. Il fatto che questo riguardi una percentuale minore di pazienti per la dott.ssa Dyrda non significa che non si debba usare la cautela, quindi in questo caso, come nel precedente, è possibile passare a piedi o in bicicletta sotto cavi ad alta tensione ma è bene non sostarvi. Un consiglio utile è quello di passare accanto ai pali e non al centro tra l'uno e l'altro ove il campo elettrico è più intenso. In auto, invece, ha dedotto infine la ricercatrice, non esistono particolari problemi perché la vettura scherma il campo elettrico.

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