Insieme a fumo, sovrappeso e sedentarietà, la “pressione alta” è uno dei fattori di rischio maggiori per l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Scopriamo da dove ha origine, come si previene e come si combatte.
L'ipertensione arteriosa si verifica quando il sangue arterioso, cioè carico di ossigeno, viene spinto dal cuore con troppa forza, esercitando un'anomala pressione sulle pareti delle arterie. La pressione massima corrisponde alla massima spinta, dovuta alla contrazione del ventricolo sinistro del cuore (sistole), mentre la pressione minima corrisponde al suo rilassamento (diastole). Quando la pressione è troppo forte, succede qualcosa di simile a quando apriamo al massimo il rubinetto dell'acqua in un tubo da irrigazione inadeguato per dimensioni e resistenza: alla lunga si può deformare e rompere. È quanto può avvenire nel nostro organismo, a partire dalle arteriole più piccole, soprattutto dei reni e degli occhi. Inoltre anche il cuore, che è un muscolo, nel medio termine si deforma e si indebolisce per lo sforzo, con conseguenze anche gravi.
Purtroppo l'origine dell'ipertensione è nota solo in pochissimi casi, quando cioè è dovuta ad altre patologie, come ad esempio l'insufficienza renale cronica o la sindrome di Conn. Nella maggioranza dei casi, l'origine è ignota, ma esistono fattori di rischio accertati. Alcuni di essi possono essere minimizzati attuando comportamenti e stili di vita più sani ed equilibrati. Ridurre la pressione arteriosa con opportuni cambiamenti dello stile di vita e, ove necessario, con farmaci, riduce sensibilmente le possibilità di complicazioni e i decessi.
Secondo il Ministero della Sanità, la pressione ottimale si attesta sui valori di 120-80 mmHg, mentre una pressione normale corrisponde a 120-129 di massima e 80-84 di minima. Al di sopra di questi valori la pressione è da considerare alta e va tenuta sotto controllo. Soprattutto con l'avanzare dell'età, quando l'irrigidimento progressivo dei vasi sanguigni la favorisce.
Attenzione alla misurazione: la pressione è influenzata anche dagli stati d'ansia o di agitazione, quindi può essere anche sensibilmente più alta quando la si misura in ambulatorio o in farmacia, rispetto a quando si compie la stessa operazione a casa. Ci si può dotare allora di un misuratore di pressione da usare fra le pareti domestiche, procedendo alla misurazione al mattino appena desti e/o alla sera prima di coricarsi. In generale è bene far precedere la misurazione da qualche minuto di relax psicofisico, specie se si sono compiuti sforzi fisici.
Misurare la pressione in modo corretto è importante, perché spesso gli ipertesi non sanno di esserlo e non prendono di conseguenza alcun provvedimento. Alcuni sintomi di ipertensione possono essere il sangue dal naso (epistassi), ronzii all'orecchio, mal di testa, irritabilità, stanchezza, vertigini e palpitazioni, ma la loro comparsa può dipendere anche da altri fattori, quindi è bene misurare la pressione in ogni caso.
L'ipertensione non è di per sé una malattia, ma favorisce i disturbi cardiovascolari. Quindi, anche se non dà sintomi, va affrontata e se possibile risolta. Prima di tuttosmettendo di fumare, dato che la nicotina, fra le altre cose, fa salire la pressione; poi limitando l'assunzione di sodio, elemento costituente di sale da cucina, bicarbonato, nitrato e glutammato, tutti composti presenti in quantità nelle salse e nei cibi pronti, in quelli in scatola (carne, tonno, pesce), formaggi stagionati, insaccati, frutti di mare, dadi da brodo, conserve e sottaceti. Anche l'alcol favorisce l'ipertensione, se assunto a forti dosi: meglio concedersi solo un buon bicchiere di rosso a pasto, che anzi favorisce la circolazione.
Lo stress nervoso è un'altra causa di ipertensione: le attività potenzialmente stressanti andrebbero evitate, così come le forti emozioni e le violente arrabbiature. Al contrario, una soddisfacente vita sessuale e una moderata attività fisica contribuiscono ad abbassare i livelli di pressione.
Se pur adottando queste scelte di stile di vita l'ipertensione dovesse persistere, potrebbe essere necessaria una terapia farmacologica adeguata, valutata dal medico in base allo stato di salute generale del paziente. Solitamente la terapia prevede l'impiego di un solo farmaco, per poi passare a un trattamento combinato con più farmaci (generalmente diuretici, beta-bloccanti, ACE-inibitori, calcio-antagonisti, antagonisti del recettore dell'angiotensina II). Le prescrizioni mediche sono da seguire scrupolosamente: l'assenza di sintomi può dare l'illusione di star bene e di non avere bisogno di farmaci, mentre l'ipertensione trascurata è un pericolo reale per malattie cardiovascolari anche gravi, come l'ictus, l'infarto e l'insufficienza cardiaca.
GVM Care & Research