La danza del cuore
Attività fisica

La danza del cuore

È vero che ballare fa bene al cuore? Perché il movimento in pista è un toccasana per i cardiopatici e una buona terapia per la riabilitazione cardiologica? 

Per quanto un corretto stile di vita e un'alimentazione equilibrata restino i cardini principali per mantenere un cuore in forma a tutte le età, i benefici che si possono ottenere dal buonumore e dalle attività che lo sollecitano non vanno sottovalutati. In quest'ottica il ballo rappresenta un mix vincente per lo spirito e il corpo, sempre compatibilmente alle proprie patologie cardiocircolatorie e alle indicazioni del medico: se il movimento migliora il sistema cardiovascolare, i livelli di endorfina rilasciati nel corso dell'attività rappresentano un antidoto vincente contro lo stress e l'ansia, da sempre nemici del nostro muscolo cardiaco.
La danza può dirsi a tutti gli effetti un’alternativa concreta alle attività praticate in palestra o agli sport più comuni e conosciuti. 
Una verità, questa, che ha ispirato la nascita di nuovi allenamenti. Un esempio su tutti? Cardioke, lo stile di ballo inventato da due ballerini di musical che hanno messo a frutto la loro decennale esperienza sui palchi di Broadway. Il cuore si ossigena, la capacità muscolare aumenta, mentre l'umore migliora a tempo di musica, dando un colpo di spugna alle emozioni negative.

Ballare è anche una buona terapia per la riabilitazione cardiologica, perché si tratta di un momento di socializzazione divertente e piacevole: una vera e propria carica positiva che migliora la velocità dei movimenti, agendo a favore del cuore e diminuendo al contempo la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo. In questo senso il tango è particolarmente indicato, perché può essere praticato da tutti e coinvolge sia la sfera fisica che quella psicologica-relazionale.
Le funzioni terapeutiche di questo metodo di ballo sono state dimostrate e hanno condotto alla nascita della tangoterapia, introdotta recentemente nei protocolli clinici per i percorsi di riabilitazione di diverse malattie, quali la sclerosi multipla, gli esiti di ictus, i disturbi dell’equilibrio neurogeni e le patologie croniche respiratorie.
Il tango è indicato come ri-allenamento allo sforzo per pazienti con patologie cardiocircolatorie e affetti da problemi di equilibrio perché si concentra sulla consapevolezza del proprio corpo e sul progressivo miglioramento della qualità del movimento.

È inoltre interessante rilevare anche gli aspetti più emozionali di questa tipologia di ballo: per le persone che stanno compiendo un percorso di riappropriazione delle proprie capacità corporee, il tango aiuta a sentirsi in salute, grazie all'associazione mentale che lascia scaturire: situazioni piacevoli, allegre e di divertimento.
Recente è poi lo studio realizzato dalla University di Houston - e pubblicato sulla rivista Frontiers - che rivela agli amanti del ballo di coppia quanto il liscio faccia bene alla salute e aiuti a prevenire l'infarto. Per gli anziani si tratta infatti di una ginnastica ideale, in quanto favorisce la concentrazione senza tuttavia richiedere particolari sforzi.
L'apparato cardiovascolare e muscolo-scheletrico viene stimolato in modo positivo e i movimenti non richiedono particolare resistenza allo sport.

Quali balli vanno invece evitati?
In linea di massima, cardiopatici e malati di cuore dovrebbero escludere quelle tipologie di ballo che comportano un grosso dispendio di energia o una forte fisicità. No quindi ai balli latini, alla zumba, alla salsa e all'hip hop: ideali per tonificare cosce, schiena e addominali, implicano però un allenamento intensivo che può provocare scompensi in presenza di patologie cardiache.
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