All'aria aperta, con lo sport nel cuore!
Attività fisica

All'aria aperta, con lo sport nel cuore!

Praticare regolarmente l’attività fisica è molto importante per mantenere in buona salute il nostro cuore. A questo si aggiunge che la sedentarietà ha effetti negativi anche sul sistema immunitario, sul sistema osteo-articolare oltre che sull’equilibrio psicofisico.

Il movimento però diventa una sana abitudine quando è adatto alla nostra età, al nostro tono muscolare e soprattutto se è gradevole, così che praticarlo non sia vissuto come un’imposizione ma diventi un piacere.

La bella stagione ci aiuta ad apprezzare di più il movimento e ad affrontarlo con maggiore piacere. L’estate è la stagione delle uscite all’aria aperta, delle passeggiate in montagna o dei bagni al mare. Si può allenare il cuore con un’attività fisica costante, anche moderata, specie se indirizzata verso discipline aerobiche come il nuotoil ciclismo e il tennis. Ricordiamo sempre che l’attività - per dare effetti benefici - deve essere non intensa ma prolungata per almeno mezz’ora circa. In pratica ci si deve tenere in movimento mantenendo una frequenza di battiti cardiaci di circa 110/120 al minuto.

Alcune ricerche mediche condotte oltreoceano hanno dimostrato ad esempio che praticare il nuoto con una frequenza di 3 – 4 volte alla settimana (con tempi ridotti e comunque non superiori ai 60 minuti) può rivelarsi utile nell’abbassare la pressione sanguigna – il cui valore d’allarme, a riposo, è di 140/90 mmHg - migliorando altresì la vitalità cardiaca. Il rischio dell’ipertensione è che nella maggioranza dei casi non dà disturbi evidenti e spesso i sintomi si presentano solo dopo molti anni, quando ha già provocato seri danni all’organismo.

Insieme al movimento è bene anche prevedere delle rigeneranti parentesi da spendere in totale relax così da allentare le tensioni muscolari e mantenere un giusto approccio, positivo, alla vita extra-occupazionale.

Nell’affrontare l’attività sportiva non dimentichiamo mai le indicazioni specifiche del medico di famiglia o dello Specialista soprattutto quando ritiene che sia il momento di sottoporci a visite periodiche per il controllo dei livelli di colesterolo e glicemia e per scongiurare l’insorgere dell’ipertensione.Tra le raccomandazioni espresse dallaSIIA – Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa, vi è quella volta a verificare, durante la misurazione, la presenza o meno di possibili aritmie quali la fibrillazione atriale - fattore predisponente l’ictus cerebrale - con strumentazioni dotate di algoritmi validati per la rilevazione specifica. A tal proposito i dati Istat, aggiornati al 2010, “parlano” chiaro: sono oltre 15 milioni gli italiani ipertesi; ed ogni anno nel nostro Paese muoiono 280mila persone per malattie cardiovascolari dovute alla pressione “fuori limite” o malcurata (infarto del miocardio, scompenso, rottura dell’aorta, occlusione delle arterie, oltre ai già ricordati ictus e fibrillazione atriale).

All’elettrocardiogramma di routine, lo Specialista può aggiungere altri esami quali la coronarografiala scintigrafia miocardica e la Risonanza Magnetica, qualora vi siano riferimenti a patologie più o meno gravi per familiarità, oppure ravvisi la necessità di approfondimenti diagnostici.
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