Innovazioni nella Chirurgia Mitralica: Il ruolo dell’intelligenza artificiale
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Innovazioni nella Chirurgia Mitralica: Il ruolo dell’intelligenza artificiale

Il recente congresso MICS 2024 ha visto la partecipazione di numerosi esperti internazionali riuniti per discutere le più recenti innovazioni e le prossime sfide della cardiochirugia. Un evento di fondamentale importanza, a cui ha partecipato il dottor Carlo Zebele, responsabile di cardiochirurgia presso la Clinica Montevergine. Presenza importante in diversi panel dell’edizione di quest’anno, il dottor Carlo Zebele si è concentrato in particolare sulle innovazioni nella riparazione e sostituzione delle valvole mitraliche attraverso il supporto e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, tecnologia che sta permeando i settori più diversi, compresi quelli della medicina dove può svolgere un ruolo importante nel miglioramento di risultati clinici e non solo.

Come spiega il dottor Zebele, “l’intelligenza artificiale costituisce una importantissima innovazione nella diagnostica e nel sistema di pianificazione preoperatoria per la riparazione delle valvole mitraliche. Utilizziamo sistemi di intelligenza artificiale e diagnostica avanzata per decidere, ad esempio, con maggiore precisione il tipo di intervento da effettuare e prevedere i risultati attesi," ha spiegato Zebele. L'intelligenza artificiale infatti “permette di migliorare non solo la predizione del tipo di intervento, ma anche l'ottimizzazione del post-operatorio, garantendo così migliori outcome per i pazienti”.

Durante il panel “Repairing and replacing the mitral valve” tenutosi il primo giorno del Congresso MICS24, il dott. Zebele ha presentato lo studio pilota ancora in corso proprio sull’utilizzo dell'intelligenza artificiale per l’analisi dei dati preoperatori. "Attraverso esami di diagnosi avanzata, come ad esempio l'ecocardiografia trans-esofagea, sfruttando le nuove tecnologie di Intelligenza artificiale siamo in grado di ricostruire un modello 3D della valvola mitralica. Questo modello – continua- viene poi analizzato con software all’avanguardia, che aiutano a prevedere quale tipo di riparazione sarà più efficace per il paziente e per il caso in esame”. "Questo approccio permetterà ai chirurghi, compresi anche quelli meno esperti, di prendere decisioni più informate e di ottenere migliori risultati" ha aggiunto.

L'adozione di nuove tecnologie comporta chiaramente anche dei rischi, specialmente quelli legati agli errori tecnologici. “Il dott. Zebele ha sottolineato come lo studio pilota “stia cercando di ridurre i bias intrinseci dell'intelligenza artificiale, prestando attenzione a parametri come la differenza di genere e le caratteristiche specifiche dei pazienti. Dare all'intelligenza artificiale una quantità di dati varia e completa – continua - aiuta a minimizzare questi rischi". Lo studio, seppur in corso da soli sei mesi, sta già restituendo risultati estremamente positivi e utili. "Speriamo che il nostro modello possa essere applicato non solo all'interno del nostro gruppo, ma anche a livello internazionale," ha dichiarato Zebele, ponendosi l’ambizioso ma realistico obiettivo di “stabilire un nuovo standard per la chirurgia mitralica, che possa aiutare i chirurghi a decidere più rapidamente e con maggiore precisione non solo il tipo di intervento da eseguire e gli scenari critici che potrebbero presentarsi durante lo stesso, ma anche l’ottimizzazione del percorso post operatorio”.

Il tema delle tecniche e delle tecnologie d’avanguardia è stato centrale durante le giornate di discussione di MICS2024: "Il confronto con colleghi di tutto il mondo è essenziale per il progresso della medicina," ha dichiarato il Dr. Zebele, sottolineando come il congresso sia stato estremamente stimolante, grazie agli interventi su nuove tecniche come quelle percutanee. "Parlare con colleghi internazionali ci permette di vedere come vengono approcciate le patologie in altri contesti, trovando così nuove strategie e collaborazioni," ha aggiunto, evidenziando come eventi di questo tipo siano fondamentali per la formazione continua e l'avanzamento delle tecniche chirurgiche. "La collaborazione internazionale è alla base del progresso medico, non solo nella chirurgia cardiaca, ed è stato estremamente interessante e utile, sia per il livello degli interventi che per le opportunità di networking" ha concluso.
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