Una tecnica ormai pubblicata da più di dieci anni che ancora risulta come tra le più sicure ed efficaci: parliamo della tecnica Relock,
messa a punto dal Prof. Giuseppe Speziale,
Presidente del MICS, e che ancora oggi è centrale nell'innovazione della chirurgia mitralica. E' stato infatti uno dei focus principali del
MICS2024, in cui è intervenuto, tra i tanti professionisti, anche il
Prof. Giuseppe Santarpino,
Corresponsabile dell'U.O. di Cardiochirurgia di Città di Lecce Hospital, con cui abbiamo analizzato specifiche e vantaggi.
In cosa consiste la tecnica Relock?
Si tratta di una tecnica particolare di ricostruzione della valvola mitralica, dove Relock indica
"relocation", e quindi la ricollocazione.Questa tecnica, molto spesso adoperata in chirurgia mininvasiva, infatti, consiste nel ricollocare la testa del lembo P2 della valvola mitralica alla base del lembo mitralico P1 o P3. Il risultato è che con la tecnica Relock si permette di migliorare il cosiddetto rapporto "A- P" tra il lembo anteriore e posteriore, portando il rischio di SAM quasi allo 0%.
Quali le conseguenze dell'abbassamento di questo rapporto?
Il miglioramento di questo rapporto A-P permette non solo una corretta coaptazione della valvola, ma riduce significativamente il rischio post-operatorio del cosiddetto SAM (Systolic Anterior Motion), ovvero lo spostamento anteriore della valvola mitralica durante la sistole che può ostruire il tratto di efflusso del ventricolo sinistro, causando ostruzione dinamica del flusso sanguigno e sintomi come dispnea e ipotensione post operatoria; si tratta di una delle complicanze più temibili che si riscontra dopo la riparazione della valvola mitralica, anche se essa viene effettuata a regola d'arte. Con la tecnica Relock riduciamo il rapporto tra lembo anteriore e posteriore a ¾ e ¼.
In quali altri aspetti differisce la tecnica Relock rispetto alle tradizionali resezioni triangolari e quadrangolari?
Rispetto alla tecnica di resezione convenzionale sviluppata da Carpentier, che risulta ancora comunque una ottima tecnica nonché ampiamente utilizzata, questa tecnica permette di preservare la componente del margine libero del lembo mitralico con le cosiddette "corde di primo ordine" fisiologiche del paziente. Non viene quindi utilizzato alcun materiale artificiale ed estraneo al corpo del paziente (corde artificiali).
Sulla scelta della tecnica più efficace resta comunque dominante la valutazione che il chirurgo effettua all’interno della sala operatoria, quando cioè ha visione completa sullo stato della valvola.
Quali i vantaggi quindi nel preferire la tecnica Relock?
La tecnica è sicura ed efficace sia nel risolvere le patologie nell’immediato sia a lungo termine. Grazie alla mole di dati di follow up raccolti lungo i dieci anni dalla sua prima pubblicazione, abbiamo accesso a dei risultati concreti che ne certificano la durabilità e l’affidabilità. È inoltre una procedura estremamente standardizzata che la rende altamente riproducibile, chiaramente con strumenti e mezzi adeguati. Questa tecnica combinata con l’approccio mini invasivo, inoltre, permette dei tempi di recupero post operatori estremamente ridotti, Una volta accertato già nella sala operatoria che la valvola non presenti alcun grado di insufficienza, il decorso post operatorio prevede un ricovero ospedaliero di circa una settimana, a cui segue una riabilitazione motoria e respiratoria che permette di tornare alla normale attività già dopo 30-40 giorni di fisioterapia.
Questi ed altri dettagli sono stati esplicitati durante il suo intervento, che è stato accompagnato anche da un Video in the Box. Di cosa si tratta?
Sono state proiettate delle videoregistrazioni di interventi secondo questa e altre tecniche di chirurgia alla valvola mitralica. Si tratta di un momento estremamente interessante e dall’alto valore didattico, poiché sarà possibile per i partecipanti soffermarsi su dettagli che con la chirurgia dal vivo non potrebbero essere analizzati. Un apporto fondamentale per approfondire la main session del Congresso, potendo rallentare, riprodurre e analizzare le tecniche mini invasive entrando nel vivo dei dettagli.