Cardiochirurgia: i vantaggi delle tecniche mininvasive
Interventi chirurgici

Cardiochirurgia: i vantaggi delle tecniche mininvasive

Il paziente è al centro di un percorso altamente personalizzato, che tiene conto dell’aspetto estetico del risultato finale come della riduzione del dolore e del rischio di infezione.

La Cardiochirurgia è tra le specialità che hanno tratto notevoli vantaggi dall’avanzamento di tecniche, strumentazioni e materiali sempre più all’avanguardia. Abbiamo chiesto al dott. Luigi Specchia, responsabile dell’U.O. di Cardiochirurgia di Città di Lecce Hospital, come è cambiato il percorso del paziente cardiochirurgico negli ultimi anni grazie all’introduzione delle tecniche mininvasive.

Cardiochirurgia: i vantaggi della mininvasività

La tecnica mininvasiva, sebbene innovativa, è una procedura ormai standardizzata. Presso Città di Lecce vengono eseguite circa 250 procedure mininvasive di cardiochirurgia ogni anno, tra interventi cardiochirurgici e interventi sulla valvola aortica per via percutanea. I vantaggi della mininvasività sono sia di natura estetica che riguardanti tutto il percorso del paziente, dalla convalescenza all’impatto dell’intervento.

Il ridotto impatto estetico dell’intervento mininvasivo è fondamentale, soprattutto per i pazienti più giovani e nelle giovani donne, per cui la cicatrice sternotomica potrebbe divenire uno stigma della patologia, e il vantaggio è anche psicologico. Proprio a proposito di questo argomento, a Città di Lecce Hospital sta per partire un importante studio prospettico sul confronto, dal punto di vista dell’impatto psicologico, tra le sternotomie - che rappresentano l’approccio cardiochirurgico tradizionale - e le minitoracotomie per la valvola mitrale, per la tricuspide e per la aortica. Si tratterà del primo studio sull’argomento supportato da dati in letteratura.

Per quanto riguarda l’altra tipologia di vantaggi dell’approccio mininvasivo, essi riguardano:
  • Tempi di convalescenza ridotti
  • Minor dolore
  • Riduzione di rischio di infezioni post operatorie
  • Riduzione del numero di trasfusioni.
Si tratta, inoltre, di una tecnica che permette di intervenire su dei pazienti che non potrebbero essere trattati con la procedura tradizionale sternotomica, soggetti molto fragili come gli anziani, che rischiano diverse problematiche nel post operatorio.

Mininvasività e cardiochirurgia: come lavora il team di specialisti

Con l’Heart Team di Città di Lecce Hospital, da più di 10 anni quotidianamente si riuniscono cardiologo interventista, cardiologo clinico, cardiochirurgo e cardio anestesista, per discutere sia dei singoli pazienti ricoverati in struttura sia nello specifico di eventuali casi particolari. A seconda delle situazioni, vengono coinvolti altri professionisti parte dell’équipe, psicologo e radiologo, e, in base alle circostanze, anche il chirurgo generale, l’endocrinologo, il fisiatra, il neurologo, affinché per il paziente sia delineato il miglior percorso terapeutico possibile.

I centri di cardiochirurgia a alto volume di interventi

Quando si programma un intervento di questo tipo, è importante rivolgersi a Centri di Cardiochirurgia ad alto volume di interventi (secondo le linee guida devono averne eseguiti almeno 50 in un anno). Si tratta, infatti, di strutture che hanno sviluppato una grande esperienza e un’elevata curva di apprendimento, fattori rilevanti per la riduzione delle complicanze post operatorie. La scelta è fondamentale anche per la convalescenza post operatoria: i tempi di circolazione extra corporea devono essere più brevi possibile, specialmente nei pazienti anziani, per ridurre l’impatto biologico dell’intervento sull’organismo.

Cardiochirurgia.com

Professionisti e  tecnologie d’avanguardia per la salute del tuo cuore.

Contattaci