Cos’è l’aritmia sinusale
Si definisce aritmia cardiaca l’alterazione del battito del cuore, che risulta irregolare oppure troppo lento o troppo veloce. Si tratta di una condizione estremamente comune, che, se in alcuni casi è lieve o in ogni caso benigna, in altre situazioni può rappresentare un campanello d’allarme da considerare e approfondire. Una specifica tipologia di questa ampia famiglia è l’aritmia sinusale.
L’aritmia sinusale fisiologica e il ruolo del cuore
Grazie alla sua struttura, il cuore riesce a fungere da pompa per la circolazione sanguigna e di conseguenza per il nutrimento di tutto il corpo. Fondamentale in ciò è il ritmo del suo battito, la cui regolarità è il frutto di diversi fattori. Importante è la funzione del nodo seno-atriale, innervato dal nervo vago: è da qui che le cellule pacemaker mandano al muscolo cardiaco i segnali elettrici necessari, generando così la sistole (durante cui il cuore espelle il sangue) e la diastole (durante la quale si riempie di sangue).
L’aritmia sinusale è nota anche come respiratoria in quanto proprio al respiro è connessa l’alterazione fisiologica del ritmo cardiaco. Si tratta quindi di una variazione della frequenza assolutamente naturale che si manifesta durante il ciclo respiratorio: quando la persona inspira, la pressione intra-toracica si riduce a causa del movimento diaframmatico e dell’espansione toracica, facendo così diminuire anche la pressione atriale. In questo modo, una maggiore quantità di sangue torna verso il cuore, il nervo vago viene inibito e la frequenza cardiaca si alza. Quando si espira, il diaframma si rilassa e la cavità toracica si riduce, provocando un aumento della pressione intra-toracica. È così che al sangue venoso viene impedito di tornare al cuore e che gli atri si espandono in misura minore: è in questa fase, una volta stimolato il nervo vago, che la frequenza cardiaca si abbassa.
Aritmia sinusale respiratoria: sintomi e diagnosi
Si tratta quindi di una condizione non allarmante, che viene frequentemente individuata tramite ECG e durante visite di routine, in quanto non comporta segnali particolari.
L’aritmia respiratoria si manifesta in modo più evidente nei soggetti più giovani, compresi i bambini, e tende a regredire in autonomia con l’avanzare dell’età. Fanno eccezione gli atleti professionisti e in generale le persone adulte che godono di un buon livello di salute cardiovascolare. Appare invece meno percepibile nei pazienti con diabete mellito, ipertensione arteriosa e insufficienza cardiaca.
Aritmia sinusale patologica
Si tratta di una forma assai più rara rispetto all’aritmia respiratoria ed è legata a doppio filo con patologie che colpiscono il nodo seno-atriale:
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Sindrome del nodo del seno, ossia una disfunzione dovuta molto spesso all’aumento dell’età e a lesioni del sistema elettrico del cuore, originate da patologie specifiche. Il malfunzionamento del nodo causa il rallentamento del battito cardiaco, talvolta associato a flutter o fibrillazione atriale (sindrome bradicardia-tachicardia).
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Blocco seno-atriale, particolarmente ostico da diagnosticare con un ECG, in quanto la frequenza sinusale risulta molto bassa. Questo disturbo della conduzione elettrica implica il mancato raggiungimento degli atri da parte dell’impulso.
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Arresto sinusale, che comporta l’assenza improvvisa della genesi del battito cardiaco.
A chi rivolgersi?
Essenziale è il ruolo della diagnosi, che permette allo specialista di indagare le cause dell’aritmia sinusale e di approntare così il trattamento più opportuno. Per questo, altrettanto fondamentale è rivolgersi a strutture specializzate, come le Unit di Aritmologia ed Elettrofisiologia: qui il paziente può intraprendere un percorso specifico e mirato di diagnosi, cura e follow-up.