Prolasso della valvola mitrale e ansia

Prolasso della valvola mitrale e ansia

In condizioni normali la valvola mitrale è formata da due sottili lembi mobili ancorati mediante corde tendinee a due muscoli – i muscoli papillari – che, contraendosi insieme al ventricolo sinistro dove sono collocati impediscono lo sbandieramento dei lembi mitralici nell’atrio sinistro: i margini dei lembi si separano quando la valvola si apre, permettendo al sangue di passare dall'atrio sinistro al ventricolo sinistro, e si riavvicinano quando la valvola si chiude, impedendo al sangue di tornare indietro. 

Il prolasso della valvola mitrale è una condizione che vede i lembi valvolari perdere elasticità o diventare troppo spessi, tanto da sporgere dentro l’atrio sinistro del cuore durante la contrazione del ventricolo corrispondente. Ciò implica la chiusura imperfetta della valvola stessa, con un possibile reflusso di sangue. 
Se lieve, non desta particolari preoccupazioni. Ma può anche essere legato ad altri disturbi e a lungo andare predisporre a complicanze serie. Un’associazione rara ma possibile è quella fra prolasso della valvola mitrale e ansia. Ma in che modo? 
 

Il legame fra prolasso della valvola mitrale e ansia

Il prolasso, sebbene il più delle volte asintomatico, può determinare alcuni sintomi, come palpitazioni e affanno, soprattutto se moderato o severo. Ecco perché questa condizione parafisiologica può a sua volta essere generatrice d’ansia in prima battuta: lo stato ansioso servirebbe infatti a far reagire il nostro corpo davanti al pericolo. Inoltre, bisogna sottolineare che questi stessi sintomi possono a loro volta essere tipici dell’ansia: si innesca così un meccanismo di autoalimentazione che in alcuni casi può anche sfociare in qualcosa di più imprevedibile. 
 

Prolasso della valvola mitrale e attacchi di panico

L’origine di un attacco di panico può essere di varia natura: questa repentina sensazione di terrore incontrollabile può essere causata da stress intenso, traumi, forti cambiamenti di vita, senso di pericolo. Alcuni studi ipotizzano oggi una correlazione più specifica fra prolasso della valvola mitrale e attacchi di panico: sono stati identificati alcuni geni responsabili sia del controllo di alcune funzioni neurovegetative, sia della formazione della struttura valvolare. Ciò non vuol dire che chiunque abbia un prolasso della valvola mitrale sia per forza soggetto ad attacchi di panico, né il contrario. Gli studi sul tema sono tuttora in atto e in realtà i dati scientifici a supporto di un legame non appaiono del tutto sufficienti o convincenti. 
 

Come tenere sotto controllo l’ansia? 

Non esiste una risposta univoca: tutto dipende dalla singola situazione e dal problema che l’ha originata. Solo rivolgendosi a un medico si può prendere la giusta direzione: ciò può includere il sottoporsi a una visita cardiologica per confermare o escludere determinati disturbi ed eventualmente valutare un percorso di psicoterapia. In linea generale, il paziente può provare a:
  • focalizzarsi sulla respirazione
  • praticare un’attività fisica semplice (camminata)
  • utilizzare la digitopressione sui polsi 
  • bagnare il viso con acqua fredda
  • bere tisane a base di camomilla, melissa o passiflora prima del sonno notturno.



 
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