La Cardiologia Interventistica o Emodinamica è la disciplina medica che si occupa del trattamento delle patologie cardiovascolari, attraverso prestazioni sia diagnostiche che interventistiche.
Oggi, questa disciplina si avvale di procedure avanzate e prevalentemente mininvasive trans-catetere, che permettono di intervenire anche sui pazienti più fragili.
Abbiamo approfondito questo tema con il
Dott. Alfredo Marchese, responsabile dell’U.O. di
Cardiologia Interventistica e Emodinamica all’
Ospedale Santa Maria di Bari.
Cosa significa cardiologia intervenstica?
Il termine ‘cardiologia interventistica’ è il più completo per definire questa figura professionale. Rispetto al passato quando veniva chiamato ‘emodinamista’ ed era limitato solo alla fase diagnostica, oggi il cardiologo interventista
interviene anche su valvole e coronarie e questo gli impone di guardare il paziente da un punto di vista clinico.
Per farlo è necessario sapere che esiste una terapia medica, l’interventistica endovascolare e la cardiochirurgia tradizionale o per via transcatetere.
Che sia il cardiologo, il cardiochirurgo o un altro professionista a eseguire la terapia transcatetere, è sempre obbligato a guardare il paziente dal punto di vista clinico e scegliere la migliore via di trattamento, chiedendosi se è in grado o meno di eseguire quella terapia.
Evoluzione tecnologia dei device transcatetere: a che punto siamo?
Il campo della
TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation) dimostra come la tecnologia abbia fatto dei passi da gigante e stia diventando sempre più miniaturizzata rispetto ai device utilizzati in passato. Inoltre si sta adattando sempre di più alle diverse tipologie di valvola e di patologia del paziente che incontriamo.
Quindi sicuramente il futuro è un miglioramento dal punto di vista tecnologico, ricordando sempre che la tecnologia viene dopo il giudizio del medico.