Tiroide ectopica all'interno del pericardio. Trattato l'8°caso al mondo
Interventi chirurgici

Tiroide ectopica all'interno del pericardio. Trattato l'8°caso al mondo

La tiroide ectopica ed è una malformazione che colloca una porzione di questa ghiandola in una parte del corpo diversa dalla sua posizione naturale. Generalmente viene diagnosticata in età infantile, ma descritta nel 10% dei casi negli adulti e si presenta solitamente alla base della lingua o nel collo. 

A Salus Hospital, è stato recentemente trattato un caso rarissimo, l’8° caso al mondo di tiroide ectopica adesa all’aorta descritto in letteratura scientifica. L’eccezionalità di questo caso è data dalla localizzazione all’interno del pericardio (la membrana che avvolge cuore ed aorta), e ne è conseguita un’importante pubblicazione su The Annals of Thoracic Surgery, prestigiosa rivista internazionale di chirurgia toracica.

L'intervento, su una paziente di 68 anni, è riuscito grazie alla collaborazione tra le équipe di Chirurgia Toracica del S. Maria Nuova e di Cardiochirurgia di Salus Hospital. “Salus Hospital è attualmente una struttura Covid-free e in questi mesi ha ospitato le équipe di Chirurgia Toracica, Vascolare e di Urologia dell’Ospedale S. Maria Nuova, soprattutto per interventi programmati a pazienti neoplastici – spiega il dott. Vinicio Fiorani, responsabile dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia  di Salus Hospital –. Tutto ciò ci ha permesso di affrontare questo caso estremamente raro collaborando in maniera interdisciplinare e di ottenere il miglior esito possibile per la paziente”.

La paziente presentava infatti una massa del mediastino (la regione del torace compresa tra i polmoni) per la quale era stata posta indicazione a intervento chirurgico a scopo diagnostico-terapeutico – commenta il dott. Massimiliano Paci, direttore f.f. della chirurgia toracica dell'ospedale S. Maria Nuova, che ha preso in cura la donna insieme al dott. Cristian Rapicetta, Dirigente Medico S.C. di Chirurgia Toracica.

Nei giorni successivi la paziente è stata sottoposta ad una PET total body – esame che si esegue quando si sospetta e si vuole escludere la presenza di un tumore – che aveva consentito di allontanare l’ipotesi di una neoplasia. Tuttavia questa massa si collocava in una posizione irraggiungibile per una biopsia completa: in questi casi si procede quindi con l’intervento di asportazione che ha una doppia finalità, sia di diagnosi che di terapia.
“Avevamo optato per un approccio mininvasivo mediante toracoscopia. Le immagini TAC mostravano che la lesione era al di fuori del pericardio. Al tavolo operatorio però – prosegue il dott. Paci – la lesione è risultata essere localizzata all’interno del pericardio e attaccata alla radice aortica. Portare avanti l’intervento poteva risultare rischioso. Il fatto di trovarsi a Salus Hospital e poter contare sulla presenza e la collaborazione dell’equipe di Cardiochirurgia ha consentito di completare l’intervento in totale sicurezza."

“È stato adottato un approccio diverso, mediante mini-sternotomia per poter rimuovere in maniera agevole la massa adesa all’aorta – spiega il dott. Fiorani – e consentirci di intervenire rapidamente in caso di rottura del vaso. La collaborazione con la nostra équipe di cardiochirurgia ha consentito di portare a termine l’intervento nella stessa seduta mantenendo in sedazione la paziente. Inoltre, qualora ce ne fosse stata la necessità, saremmo stati pronti per un bypass cardio-polmonare”.

Il successivo esame istologico ha identificato la massa come tessuto tiroideo ectopico con iperplasia adenomatosa (patologia che porta all’aumento di volume della tiroide): si trattava di un frammento di tiroide nato proprio in quella posizione, fuori dalla loggia tiroidea dove avrebbe dovuto essere. La paziente ha dunque sempre avuto questa porzione di tiroide adesa all’aorta ma, con il passare degli anni e con lo sviluppo dell’iperplasia, questa è cresciuta di volume andando a comprimere l’atrio destro, provocando la fibrillazione atriale con sintomi occasionali.

La paziente oggi sta bene, il follow up chirurgico è stato regolare e la 68enne è ora seguita dall’endocrinologia.
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