Storm aritmico: approccio multidisciplinare su paziente 70enne
Interventi chirurgici

Storm aritmico: approccio multidisciplinare su paziente 70enne

Un intervento molto complesso, quello sul paziente 70enne affetto da una grave forma di tachicardia ventricolare, che ha richiesto la collaborazione dell’équipe di Elettrofisiologia, di Cardiochirurgia e Cardioanestesia di Maria Cecilia Hospital. L’uomo era già stato operato al cuore per la sostituzione di una valvola cardiaca e trattato con defibrillatore per precedenti episodi di tachicardie ventricolari.

Il paziente è stato sottoposto a un intervento di ablazione transcatetere con l’ausilio della metodica di assistenza per la circolazione extracorporea – spiega il dott. Saverio Iacopino, Coordinatore nazionale dell’Elettrofisiologia di GVM Care & Research –. Questa procedura si è resa necessaria perché il paziente presentava crisi di tachicardia ventricolare, trattate con multipli shock del defibrillatore impiantato, talmente frequenti da esaurire la batteria del dispositivo prima del previsto. Un quadro clinico complesso definito “storm aritmico” o tempesta aritmica che rendeva fortemente instabile il paziente. L’impiego di ECMO ha garantito un valido supporto durante le procedure di ablazione”.

L’ECMO – ExtraCorporeal Membrane Oxygenation, è un dispositivo per il supporto extracorporeo dell’attività cardiaca, in grado di sostituire temporaneamente la funzione dei polmoni e del cuore, mettendo così a riposo il muscolo cardiaco. L'impiego di ECMO da parte dei cardiochirurghi e perfusionisti ha permesso di stabilizzare il paziente e dare modo agli elettrofisiologi di intervenire sull’aritmia cardiaca tramite ablazione.

L’Heart Team rappresentato dal dott. Alberto Albertini e del dott. Lorenzo Mantovani, ha ritenuto che, per trattare l’aritmia ventricolare in questo paziente, la combinazione dell’ablazione transcatetere e della metodica ECMO fosse l’unica opzione possibile. Per poter mappare correttamente l’area da trattare, infatti, è necessario che durante l’intervento si manifesti l’aritmia, che però può risultare fatale al paziente in queste condizioni. ECMO consente all’elettrofisiologo di identificare più facilmente l’anomalia elettrica da trattare, supportando la stabilità emodinamica del paziente nel corso della procedura.

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