Circolazione extracorporea mininvasiva con levitazione magnetica: per la prima volta sperimentata nei pazienti cardiochirurgici
Interventi chirurgici

Circolazione extracorporea mininvasiva con levitazione magnetica: per la prima volta sperimentata nei pazienti cardiochirurgici

La circolazione extracorporea mininvasiva fa un ulteriore passo nella riduzione della risposta fisiopatologica post-operatoria e nella preservazione del metabolismo del paziente: l’équipe dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia di Anthea Hospital, guidata dal Prof. Giuseppe Speziale e dal Dott. Giuseppe Nasso, insieme al gruppo di anestesisti sotto la guida del Dott. Flavio Fiore e al gruppo di perfusionisti guidato dal Dott. Ignazio Condello, ha impiegato per la prima volta al mondo durante un intervento di chirurgia coronarica una pompa centrifuga a levitazione magnetica nella circolazione extracorporea mininvasiva.

La pompa a levitazione magnetica, infatti, è già stata applicata nel contesto di sistemi ECMO (di supporto mediante circolazione extracorporea) e di assistenza durante cardiologia interventistica, tuttavia non è stata mai inserita nel contesto della circolazione minimamente invasiva (MiECC) durante le procedure di chirurgia cardiaca.


La circolazione extracorporea mininvasiva

La circolazione extracorporea (CEC), la macchina “cuore-polmone”, consente di garantire la circolazione del sangue nell’organismo quando il muscolo cardiaco viene fermato per eseguire un intervento chirurgico. Il suo utilizzo non comporta rischi per il cuore, ma può portare a una risposta infiammatoria generalizzata (la Sirs, Sindrome da risposta infiammatoria sistemica), a causa dello stress meccanico subito dal sangue e dal suo contatto con il materiale non biologico all’interno del circuito.
Già la circolazione extracorporea mininvasiva, utilizzata dal team di anestesisti e perfusionisti di Anthea Hospital specialmente negli interventi di bypass aortocoronarico, comporta minori rischi per il paziente rispetto alla CEC convenzionale, perchè: 
  • il circuito ha una superficie ridotta, che riproduce un sistema extra-vascolare artificiale
  • impedisce il contatto del sangue con l’aria.


La circolazione extracorporea mininvasiva con levitazione magnetica

La circolazione extracorporea mininvasiva con levitazione magnetica è una tecnologia che sfrutta il principio della levitazione per azionare la girante (parte rotante della pompa) rispetto alle pompe centrifughe tradizionali a vortice vincolato, che sviluppano più attrito.
È stata utilizzata in un contesto già minimamente invasivo di bypass cardiopolmonare, una modalità che riduce l’infiammazione, l’emodiluizione (l’uso di liquidi sostitutivi) e il consumo di emoderivati nel paziente cardiochirurgico, ottenendo la riduzione dello stress da taglio del globulo rosso. Il merito va all’assenza di attrito e al design della pompa centrifuga a levitazione magnetica (ECMOLIFE Eurosets).

Sulla chirurgia del bypass aorto-coronarico, il gruppo di studio di Anthea Hospital ha dimostrato in un’analisi preliminare come la circolazione extracorporea minimamente invasiva a levitazione magnetica consenta valori di emoglobina para fisiologici, ottimizzando così l’apporto di ossigeno ai tessuti, in assenza di stress di taglio per i globuli rossi (emolisi, cioè una dissoluzione dei globuli rossi con fuoriuscita dell’emoglobina). Il miglioramento nel paziente dopo la chirurgia coronarica è statisticamente significativo.


I vantaggi

La circolazione extracorporea mininvasiva con levitazione magnetica
  • consente la preservazione del metabolismo perché riduce la risposta fisiopatologica del bypass cardiopolmonare in termini di riduzione dell’emodiluizione, di riduzione del contatto aria-sangue – e, quindi, dell’infiammazione -,
  • aiuta la preservazione dell’integrità del microcircolo e il mantenimento di una disponibilità di ossigeno per i tessuti para fisiologica.
  • riduce lo stress da taglio del globulo rosso.


Cosa si intende per stress da taglio del globulo rosso

Alcune sollecitazioni meccaniche sulla membrana dei globuli rossi, infatti, oltre ad essere causa dell’emolisi fisiologica, possono indurre emolisi patologica. I globuli rossi, a causa della loro conformazione e struttura fisica, sono resistenti a sforzi di compressione, cioè alle pressioni superiori a quella atmosferica. Tuttavia, la membrana degli eritrociti è molto più sensibile alla trazione, questo significa che pressioni inferiori a quella atmosferica e sforzi di taglio sui globuli rossi portano a emolisi. Le pompe a vortice vincolato tradizionali sottopongono, per via dell’attrito, i globuli rossi a uno stress di taglio maggiore rispetto a quelle a levitazione magnetica.


Quando è indicato l’utilizzo della circolazione extracorporea mininvasiva con levitazione magnetica

L’utilizzo di questa tecnologia mininvasiva è indicato nella chirurgia coronarica, in particolare per i pazienti fragili, perché non comporta l’apertura delle cavità cardiache e consente di mantenere il sangue in un ambiente para fisiologico. La riduzione dell’aspetto emolitico in un contesto già minimamente invasivo permetterebbe l’ottimizzazione dei risultati nell’immediato post operatorio.
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