La cardiopatia ischemica: sintomi, diagnosi e trattamento
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La cardiopatia ischemica: sintomi, diagnosi e trattamento

Il cuore necessita di un costante apporto di sangue ricco di ossigeno e tale apporto è garantito dalle arterie coronarie che si diramano sulla sua superficie come un vero e proprio albero. La “cardiopatia ischemica” è una sindrome causata dal formarsi di placche aterosclerotiche nelle arterie coronarie. Progressivamente, l’accumulo delle placche determina una stenosi delle arterie, cioè un’importante riduzione del loro diametro. La conseguenza è la diminuzione e, in certi casi, l’interruzione del flusso sanguigno attraverso tali vasi verso il cuore: un apporto inadeguato di sangue al cuore può condurre a eventi anche nefasti come l’infarto miocardico (correntemente detto “attacco di cuore”). E’ importante sottolineare come ancora oggi nei paesi sviluppati la cardiopatia ischemica sia la principale causa di morte superando sensibilmente quella per cancro. 
 

Quali sono i sintomi?

La patologia spesso impiega anni a svilupparsi con una fase inziale del tutto asintomatica. Quando evolve ad uno stadio potenzialmente pericoloso i sintomi si manifestano generalmente sotto sforzo, cioè quando il cuore richiede un maggior apporto di sangue. Il sintomo più comune è l’angina, un dolore toracico costrittivo - come se qualcuno premesse sul torace - talvolta irradiato al braccio sinistro. Altri sintomi possono essere la dispnea cioè la difficoltà respiratoria e il facile affaticamento. La comparsa di questi sintomi, anche a riposo, spesso è indice di uno stato avanzato e più rischioso della malattia. A volte invece la patologia decorre in modo del tutto asintomatico perciò l’assenza di segnali non è indice di sicurezza. In questi casi solo esami mirati possono consentire una diagnosi accurata.
 

È più frequente negli uomini o nelle donne?

Solitamente gli uomini soffrono di questa patologia più precocemente rispetto alle donne, quasi 10 anni prima. Le donne infatti, fino alla menopausa, sono protette da elevati livelli di estrogeni, ormoni che – fra le altre funzioni – favoriscono una migliore circolazione del sangue. In fase post-menopausale, l’incidenza tende a equipararsi.
 

Quali sono i fattori di rischio? Si può prevenire?

I fattori di rischio sono diversi: fumo, ipertensione arteriosa, elevati valori di colesterolo, iperlipidemia, diabete mellito, sovrappeso, vita sedentaria e stress. Questi elementi, spesso in associazione tra loro, hanno un peso determinante nello sviluppo della malattia coronarica. Ovviamente, riuscire a tenerli sotto controllo aiuta enormemente a prevenire la patologia: per questo è consigliabile uno stile di vita sano, attivo, senza fumo e con un’adeguata alimentazione. Va ricordato tuttavia che anche la predisposizione familiare gioca un ruolo importante nella comparsa della malattia.   
 

Come si diagnostica?

Esistono diversi esami diagnostici per individuare la coronaropatia. Inizialmente si prediligono test non invasivi come l’elettrocardiogramma - a riposo e sotto sforzo - e l’ecocardiogramma, eventualmente associato a test provocativi di ischemia. Sulla base del quadro clinico e strumentale che emerge si può procedere con esami più accurati, come la coronarografia o la coronaroTC, che permettono una visualizzazione delle coronarie e del loro decorso, ne identificano le stenosi e l’entità di tali restringimenti.
 

Come si tratta ?

Esistono varie espressioni della malattia e varie possibilità terapeutiche: da quella solamente farmacologica fino a quelle interventistiche, vale a dire l’angioplastica coronarica con impianto di stent e la rivascolarizzazione chirurgica mediante by-pass aorto-coronarico. Le indicazioni del tipo di trattamento variano in considerazione dell’estensione della malattia e del quadro clinico generale del paziente. È buona prassi che ogni paziente venga inquadrato da un “Heart Team” cioè da un gruppo di professionisti formato da cardiologo clinico, cardiologo interventista e cardiochirurgo e che riesca, a seconda delle necessità cliniche, a concertare la giusta indicazione per la terapia.

 
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