Cosa significa per il nostro corpo mangiare di sera? La situazione è complessa e chiama in causa il nostro stesso orologio biologico, con rischi che riguardano la salute cardiovascolare e non solo l’aspetto estetico. Quello che chiamiamo “
orologio biologico” è in realtà un complesso meccanismo molecolare, il
ciclo cicardiano, che regola le attività metaboliche del nostro organismo.
In base a questi meccanismi, la sera il nostro metabolismo decelera e non è in grado di sintetizzare tutte le calorie che assume.
L’abitudine dei pasti e degli spuntini serali è diventata più comune negli ultimi secoli e ancor di più negli ultimi decenni. Tuttavia, questo stile di vita, aumenta da un lato il rischio di
obesità e sovrappeso perché non si riesce a smaltire le calorie accumulate, e dall’altro lato, peggiora quello di
patologie cardiache e metaboliche come il
diabete. In questo caso interviene un meccanismo complesso.
Secondo uno studio americano
1, infatti, l’alimentazione serale e notturna provoca uno stato di infiammazione che, protratto nel tempo, può facilitare il distaccamento di trombi e l’ispessimento delle pareti dei vasi. Da qui l’
aumentato rischio cardiovascolare.
Quando mangiare di sera o di notte diventa uno stile di vita, si rischia di andare incontro a
ipertensione,
episodi ischemici lievi (in cui cioè il cuore non riceve abbastanza ossigeno) e anche eventi severi come
infarto,
angina pectoris e
scompenso cardiaco.
Cosa fare, allora, per prevenire il rischio cardiovascolare? Ecco cinque consigli:
- Seguire una dieta equilibrata, preferendo l’assunzione delle calorie in orario mattutino;
- Praticare attività fisica regolarmente, in particolare aerobica, come corsa o camminata (anche sul tappeto), bici o step, ideali per migliorare le performance cardiache e respiratorie;
- Consultare uno psicologo se ci si accorge di avere l’abitudine di mangiare di notte perché non si riesce a dormire, o per calmare ansia o stress;
- Tenere sotto controllo i livelli di colesterolo, glicemia, pressione arteriosa;
- Eliminare il fumo e ridurre al minimo l’uso di alcolici.
1. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32126839