Spesso si pensa ai rischi che si possono incorrere durante un intervento chirurgo, quasi mai, invece, agli effetti indesiderati che possono verificarsi al risveglio, causati dall’anestesia generale, nonostante l’intervento sia andato bene. Consapevoli dei rischi a cui i pazienti possono andare incontro nel post operatorio, l’Unità Operativa di Cardiochirurgia di Villa Torri Hospital di Bologna è fra le prime realtà italiane a sperimentare il sistema di monitoraggio e alleggerimento dell’anestesia con tecnica BIS (Bispectral Index), che permette di dosare i farmaci anestetici in base alle reali esigenze del paziente.
“Oggi l’anestesia generale utilizza diversi farmaci anestetizzanti – spiega il dott. Mauro Del Giglio, responsabile dell'Unità Operativa di Cardiochirurgia a Villa Torri Hospital – fra i quali il Propofol, che è un agente ipnotico, gli oppiacei che anestetizzano il dolore e, infine, i derivati del curaro che inducono miorilassamento della muscolatura e della gabbia toracica. Il dosaggio di questi farmaci al momento è standardizzato, ma non è raro che la dose possa essere eccessiva oppure anche insufficiente.
In entrambi i casi, il dosaggio errato comporta degli effetti collaterali, che possono perfino minare la sfera psico-emotiva del paziente. Per questo motivo a Villa Torri Hospital stiamo sperimentando con successo il monitoraggio e l’alleggerimento dell’anestesia, sui pazienti che necessitano di intervento cardiochirurgico, che permette di evitare i frequenti problemi nel post operatorio”.
I rischi dell’anestesia
“Gli effetti indesiderati legati all’anestesia – continua il dott. Del Giglio – sono diversi. La letteratura medica si sta occupando fin dalla fine degli anni Novanta della cosiddetta “anesthesia awareness” provocata da una somministrazione insufficiente di anestetici: si tratta di uno stato di coscienza che è rilevabile dalla memoria esplicita o implicita di eventi intraoperatori, come l’apertura e i movimenti oculari. In altre parole, quando l’anestesia è insufficiente, il paziente si sveglia durante l’intervento e, pur non sentendo dolore perché sotto l’effetto degli oppiacei, il fatto di trovarsi impossibilitato a muoversi e di rendersi conto di ciò che sta avvenendo intorno a lui può causare ansia, forte stress e squilibri emotivi. Si tratta, per fortuna, di un evento raro, che interessa lo 0,13% dei pazienti operati, ma queste persone, per quante poche siano, sperimentano un grave disturbo traumatico da stress.
Il rovescio della medaglia è un dosaggio eccessivo di anestesia che ha ugualmente effetti negativi perché gli oppiacei, al risveglio, possono causare:
- delirium, nel 24% dei pazienti
- disfunzioni cognitive, quindi con pazienti che perdono la memoria o non riconoscono i propri famigliari, sono confusi e hanno difficoltà a fare calcoli, nel 15% dei casi
- nausea e vomito, nel 38%.
A peggiorare il quadro è il fatto che i pazienti del reparto di cardiochirurgia sono molto spesso over 65 anni che, quindi, possono avere maggiori difficoltà a tornare alla propria vita e a recuperare pienamente la forma fisica”.
La tecnologia BIS per dosare l’anestesia
Nel tentativo di ovviare il più possibile a questi disturbi,
Villa Torri Hospital sta sperimentando un monitoraggio attraverso la tecnologia BIS, in modo da dosare l’anestesia in base alle singole esigenze.
“Attraverso il monitoraggio BIS, o Bispectral Index – spiega il
dott. Del Giglio – è possibile fare una valutazione della qualità e dell’adeguatezza dell’anestesia, analizzando l’effetto dei farmaci ipnotici/sedativi sul cervello, grazie a un elettroencefalogramma, che monitora i due emisferi separatamente. Più che di riduzione dell’anestesia si dovrebbe parlare di
dosaggio equilibrato: quando infatti c’è necessità di diminuire le dosi, si alleggerisce l’anestesia, viceversa, se serve più anestetico, il monitoraggio lo segnala così che si possa aumentare”.
“I benefici di questo monitoraggio sono sorprendenti: la letteratura dimostra che grazie alla tecnologia BIS l’anesthesia awareness viene ridotta del 80%, così come diminuiscono gli episodi di nausea e vomito e le disfunzioni post-operatorie. Inoltre, in questo modo si accorciano anche i tempi di risveglio. Associare il monitoraggio BIS per l’alleggerimento dell’anestesia durante gli interventi cardiochirurgici effettuati con tecniche mini invasive, le quali già prevedono un taglio cutaneo di piccole dimensioni e una degenza post-intervento breve, con la riduzione al minimo degli anestetici permette di avere
benefici diversi: la possibilità di risvegliare il paziente in sala operatoria piuttosto che in rianimazione o in terapia intensiva, in tempi più brevi, una drastica riduzione di eventi traumatici al risveglio e una conseguente ripresa della vita quotidiana più veloce, evitando una ospedalizzazione prolungata per far fronte agli effetti collaterali. Altro importante beneficio è la mancanza di controindicazioni di tale metodo sui pazienti operati finora”.
“Bisogna dire che il nostro reparto di Cardiochirurgia si è sempre distinto in termini di innovazione, con un personale altamente specializzato, sempre attento alle innovazioni che possono portare benefici al paziente. Da qualche anno stiamo infatti utilizzando le sostituzioni valvolari aortiche con protesi biologiche “sutureless” auto-espandibili, senza punti di sutura e in mini toracotomia destra, ed eseguendo interventi di rivascolarizzazione miocardica con bypass coronarici totalmente arteriosi”.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al numero 051.9950311 o inviando una mail tramite il modulo contatti.