Perché lo yoga fa bene al cuore

Perché lo yoga fa bene al cuore

Lo yoga, antica pratica mistica orientale, viene svolto oggi in molte palestre e centri sportivi in Italia e nel mondo. Diversi studi hanno dimostrato gli effetti benefici dello yoga sul sistema cardiovascolare, sia in soggetti sani come “prevenzione primaria”, orientata a prevenire la comparsa di patologie, sia  in soggetti cardiopatici come “prevenzione secondaria”, d’aiuto per la diagnosi precoce. I risultati di una ricerca clinica, che include oltre 2700 pazienti, condotta dalle Università di Rottterdam e di Harvard e pubblicata sull’European Journal of Preventive Cardiology, evidenziano l’efficacia dello yoga sull’intero apparato cardiovascolare:
  • la pratica aiuta a ridurre i valori di pressione arteriosa (sistolica “la massima” e diastolica “la minima”);
  • miglioramento del metabolismo lipidico con abbassamento dei valori di colesterolo totale, del “colesterolo cattivo” LDL e dei trigliceridi;
  • miglioramento del profilo glico-metabolico, cioè del processo di digestione, assimilazione e trasformazione degli zuccheri in energia.;
  • riduzione del peso corporeo e dell’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI Body Mass Index)
  • controllo della frequenza cardiaca e riduzione degli eventi aritmici e tachicardie;
  • migliora i sintomi dell’insufficienza cardiaca, ossia quando il cuore non riesce a pompare una quantità adeguata di sangue a tutti gli organi del corpo.
Ogni attività fisica che fa funzionare i muscoli è benefica per cuore e vasi sanguigni – spiega la Dott.ssa Gil Ad Vered, Cardiologa presso ICLAS - Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità  a Rapallo – quindi anche lo yoga è una pratica che stimola i muscoli a diventare più sensibili all’insulina, ormone che induce il passaggio del glucosio dal sangue verso le cellule e quindi porta alla riduzione dei livelli di zuccheri nel sangue. La respirazione lenta e profonda aiuta a rallentare la frequenza cardiaca, a ridurre la pressione arteriosa e calma il sistema nervoso simpatico, principale responsabile della produzione degli ormoni dello stress.”
Anche se l'attività fisica svolta nella pratica yoga è considerata di bassa o media intensità, è dimostrato l'effetto benefico sul metabolismo lipidico, sia con l'abbassamento dei livelli di colesterolo totale, in particolare quello “cattivo” (LDL), sia con l'incremento del livello del colesterolo “buono”(HDL), che funge come una sorta di “spazzino” dei vasi sanguigni ripulendoli dal colesterolo in eccesso.
La respirazione e la meditazione offrono un duplice aiuto nel ridurre i fattori di rischio cardiovascolare dovuti ad ipertensione e stress. Inoltre, l’attenzione alla respirazione e alla postura, alleviando lo stress, migliora il funzionamento intestinale ed epatico, favorendo l’eliminazione di sostanze nocive. 
“Anche chi soffre di tachicardia e di fibrillazione atriale, può beneficiare di questa pratica orientale. Uno studio presentato dai ricercatori dell’ospedale dell’Università del Kansas al Meeting Annuale dell’American College Cardiology – afferma la dott.ssa Ad Vered – ha dimostrato che, svolgendo con regolarità questa disciplina ascetica, gli episodi tachicardici si dimezzano. Si tratta probabilmente di un altro effetto dovuto alla modulazione dell'attività del sistema nervoso simpatico e dell'abbassamento del rilascio di adrenalina”.
Sempre seguendo il parere dei medici, affidarsi al relax che questa antichissima arte indiana offre, avrà ripercussioni benefiche sulla salute fisica e del cuore. 
 
Per informazioni o per prenotare una visita contattaci allo 0185.21311 o scrivici tramite form
 
anni

Cardiochirurgia.com

Professionisti e  tecnologie d’avanguardia per la salute del tuo cuore.

Contattaci