In che modo lo sviluppo tecnologico ha cambiato le opportunità di cura per i pazienti?
Diagnosi

In che modo lo sviluppo tecnologico ha cambiato le opportunità di cura per i pazienti?

L’accessibilità alle tecnologie più innovative ha portato a un’ottimizzazione dei risultati clinici, di aspettativa e di qualità di vita e capacità di conciliare la razionalizzazione delle spese con l'efficacia delle cure. Ne abbiamo parlato con il dott. Mauro Lamarra, responsabile delle Unità Operative di Cardiochirurgia Chirurgia Cardio-Toraco-Vascolare al Villa Torri Hospital di Bologna.

“L’interesse primario qui al Villa Torri Hospital – spiega il dott. Lamarra – è la soddisfazione dei nostri pazienti, perciò cerchiamo di offrire metodologie chirurgiche e cardiologiche non molto diffuse, perché di complicata realizzazione. In questo senso, la tecnologia interviene sia sulla strumentazione “pesante”, ovvero TAC, Risonanze Magnetiche, angiografi, sia su quella più facilmente reperibile, come le più classiche ecografie, alcune delle quali hanno comunque tempi d’attesa che spesso superano i sei mesi. La Diagnostica per Immagini in cardiologia è divenuta negli ultimi anni sempre più accurata e meno invasiva, permettendo indagini e diagnosi un tempo affidate esclusivamente ad esami invasivi”.

“La tecnologia nel mio campo, la cardiochirurgia, è molto presente. L’evoluzione delle tecnologie diagnostiche legate all’immagine ha modificato profondamente la medicina moderna. Prendiamo ad esempio la Risonanza Magnetica. Negli ultimi dieci anni sono stati fatti passi da gigante. Prima era impossibile sincronizzare il macchinario al battito cardiaco, perciò non si potevano fare risonanze al cuore. Ora, grazie a un software e all’introduzione di magneti sufficientemente potenti, possiamo vedere anche i cosiddetti “elementi mobili” del corpo, per di più a colori. Possiamo vedere il sangue, le valvole che si muovono. Grazie a questa tecnologia sono state scoperte nuove patologie, come l’amiloidosi cardiaca, una malattia degenerativa che fa aumentare il livello di proteine nel cuore e irrigidire il muscolo cardiaco. Una condizione fino a oggi pressoché sconosciuta”.

“Grazie ai continui progressi tecnologici – continua il dott. Lamarra – riusciamo a operare facendo incisioni sempre più piccole o, se possibile, anche senza, magari con il paziente sveglio o sedato con un’anestesia di breve durata. E possiamo accontentare anziani o trattare patologie che sarebbe lungo e complicato fare con interventi tradizionali. Villa Torri Hospital è risultato primo in regione e terzo in Italia per la cardiochirurgia, e rappresenta l’eccellenza anche nell’applicazione di moderni protocolli terapeutici a bassa invasività chirurgica allo scopo di favorire migliori esiti post-operatori, minor trauma per i pazienti e condizioni di trattamento delle patologie altrimenti non affrontabili con la chirurgia classica.“

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