La prevenzione dell’endocardite batterica inizia dalla cura dei denti
Prevenzione

La prevenzione dell’endocardite batterica inizia dalla cura dei denti

Prevenzione odontoiatrica e rimozione dei potenziali focolai infettivi, da cui può originare l’endocardite batterica, grave infezione dei tessuti cardiaci, nei pazienti destinati alla cardiochirurgia strutturale o all’impianto di protesi cardiache artificiali.

Vediamo di capire come e cosa è possibile fare all’interno delle Dental Unit di GVM

Ogni volta si evidenzi un difetto delle valvole cardiache o la concomitanza di protesi valvolari, il cuore ha un rischio più elevato di ammalarsi di endocardite - spiega la Dottoressa Ilaria Cremonesi, odontoiatra presso Maria Cecilia Hospital-.

Per prevenire la patologia, occorre eliminare le potenziali foci infettive batteriche a livello degli organi sistemici e del cavo orale, perché l’endocardite è sempre una diretta conseguenza dei germi entrati nel circolo sanguigno. In letteratura scientifica non esistono studi che dimostrano che eliminare le foci infettive dentarie prima dell’intervento chirurgico rispetto a dopo, porti ad un’effettiva riduzione di endocarditi batteriche a 1 anno dall’operazione.
Se in termini scientifici non vi è correlazione positiva, al lato pratico si può, invece, parlare di ragionevole evidenza. Dalla collaborazione tra l’Unità Operativa di Cardiochirurgia e la Dental Unit è nato un progetto importante, mirato ad evitare le complicanze intra e postoperatorie correlate a batteri provenienti da infezioni orali, la cui diffusione nell’organismo potrebbe inficiare l’esito cardiochirurgico mettendo in pericolo la vita del paziente.
Nel percorso di accertamenti a cui è sottoposto prima dell’intervento cardiochirurgico, è inclusa anche la visita specialistica odontoiatrica.

Attraverso lortopantomografia radiografia completa della bocca - e l’osservazione clinica, si valuta la presenza o meno di foci infettive nel cavo orale e si danno consigli sull’importanza del controllo della placca e del tartaro in chi ha problematiche valvolari: aspetti che agli occhi di molti appaiono minimali ma in realtà minimali non sono; placca e tartaro predispongono all’infiammazione gengivale.

Lo specialista verifica, inoltre, un’eventuale malattia parodontale, possibili ascessi granulomicarie profonde: tutte condizioni che possono rivelarsi serbatoi di germi patogeni.
La bonifica dentaria prevede quindi la detartrasi profonda, l’estrazione di denti deteriorati e instabili, la cura o la devitalizzazione degli elementi cariati.

Se l’intervento di Cardiochirurgia non ha carattere d’emergenza, gli specialisti della Dental Unit preparano un programma dei trattamenti più urgenti, tutti eseguibili in massimo 3 giorni così suddiviso:

AVVERTENZA PER I PAZIENTI CHE ASSUMONO ANTICOAGULANTI

Chi assume farmaci anticoagulanti solitamente sospende la terapia 5 giorni prima dell’intervento.
In questo caso è possibile effettuare i trattamenti odontoiatrici nel periodo messo a disposizione dall’équipe cardiochirurgica.
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