La buona alimentazione che aiuta il nostro cuore
Alimentazione

La buona alimentazione che aiuta il nostro cuore

E’ ormai noto che mantenere uno stile di vista sano, basato su una alimentazione equilibrata e sullo svolgimento di una regolare attività fisica, contribuisce a preservare un buon stato di salute.
Queste considerazioni valgono anche quando si parla di malattie cardiovascolari dove l’alimentazione ricopre un ruolo importante sia in ambito preventivo che curativo.
 
Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Elisa Lapini, specialista in Dietologia del Ravenna Medical Center, poliambulatorio appartenente a GVM Care & Research.
 
Le malattie cardiovascolari rappresentano un gruppo molto ampio di patologie (infarto del miocardioangina pectorisictus…) con una causa comune che prende il nome di aterosclerosi, ovvero un indurimento delle arterie causato da un accumulo di grassi, in particolare del cosiddetto colesterolo “cattivo” (LDL), che, se presente in quantità eccessive, tende a depositarsi nelle pareti delle arterie con conseguente restringimento del loro lume fino a poter sfociare nell’occlusione.
Come spiega la Dott.ssa Lapini, i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari soni molteplici, tra cui alcuni direttamente correlati alla alimentazione, come:
 
  • Ipercolesterolemia (aumento del colesterolo LDL);
  • Riduzione del colesterolo HDL (cosiddetto “buono”)
  • Ipertrigliceridemia;
  • Ipertensione arteriosa;
  • Sovrappeso e obesità;
  • Diabete mellito.
 
Ma come intervenire?
 
Il principale consiglio fornito dalla Dott.ssa Lapini è quello di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata che assicuri un apporto corretto di carboidrati, grassi e proteine. La Dieta mediterranea, che privilegia il consumo di acidi grassi monoinsaturi (olio di oliva) e omega 3, è stata associata alla riduzione del rischio cardiovascolare.
 
Le raccomandazioni dietetiche generali riguardano:
  • Scegliere cibi con un basso contenuto di grassi saturi e colesterolo;
  • Preferire cibi a basso tenore in zuccheri semplici ed elevato contenuto di amido e fibre;
  • Prediligere metodi di cottura senza grassi aggiunti come al vapore, alla griglia, in pentola a pressione, aggiungendo olio extravergine di oliva a crudo;
  • Mangiare lentamente prevedendo 5 pasti al giorno: 3 pasti principali (colazione-pranzo-cena) e 2 spuntini (metà mattina-metà pomeriggio).
 
Ovviamente, specifica la Dott.ssa Lapini, è importante seguire una alimentazione che fornisca all’organismo tutti i nutrienti di cui necessita per preservare uno stato di buona salute, evitando l’incremento del peso. Per questa ragione è fortemente sconsigliata l’adozione di diete fai-da-te che possono portare vantaggi nell’immediato in termini di perdita di peso ma non in termini di salute e di composizione corporea. Il suggerimento è quindi quello di rivolgersi allo specialista in grado di prescrivere una terapia dietetica personalizzata, basata sulle specifiche esigenze di ciascuno.
 
In questo scenario non bisogna dimenticare l’importanza esercitata dall’attività fisica. Mantenere uno stile di vita attivo (sarebbe auspicabile svolgere una regolare attività motoria almeno 3 volte a settimana per almeno 30 minuti continuativi), attraverso attività gratificanti aiuta il cuore a mantenersi in salute, prevenendo l’incremento ponderale. E’ chiaro che, al di la delle raccomandazioni delle linee guida, la tipologia e l’intensità dell’attività fisica svolta va modulata in funzione delle caratteristiche individuali di ciascuno, aggiunge la dott.ssa Lapini.
 
In fine, un ultimo fattore di rischio, seppur non prettamente alimentare, è rappresentato dal fumo di sigaretta. Quest’ultimo, infatti, concorre ad aumentare la pressione arteriosa, riduce la tolleranza all’attività fisica ed aumenta la tendenza del sangue a coagularsi, incidendo fortemente sul rischio di eventi cardiovascolari. 

 
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