Valvuloplastica: Villa Torri Hospital al vertice dei 10 migliori ospedali italiani
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Valvuloplastica: Villa Torri Hospital al vertice dei 10 migliori ospedali italiani

Villa Torri Hospital di Bologna, ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research, figura nella lista dei più efficienti ospedali italiani stilata annualmente dal Ministero della Salute, confermandosi centro di riferimento in Cardiochirugia. 
 
Nello specifico i dati su Villa Torri Hospital raccolti dall’indagine condotta da Agenas, Agenzia dei servizi sanitari, che ha il compito di valutare per conto del Ministero le attività di ospedali pubblici e quelli convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, fanno riferimento alle tecniche impiegate nel campo dellavalvuloplastica o della sostituzione di valvole cardiache.
 
Il rapporto prende in esame i risultati ottenuti dagli interventi eseguiti su 286 pazienti d’età compresa tra i 60 e gli 80 anni: la mortalità a 30 giorni dall’intervento è dello 0,42% a fronte della media nazionale del 2,84.
 
Il dato è stato elaborato tenendo conto delle possibili disomogeneità dovute a caratteristiche quali l’età, il sesso, la gravità della malattia, la presenza di altre patologie croniche, fattori che, pur in presenza di elevati standard assistenziali e qualificato training dei medici, possono influenzare gli esiti.
 
A commentare i risultati del rapporto Agenas 2014 è il dott. Giuseppe Speziale, tra i massimi esperti italiani della cardiochirurgia mininvasiva e, nello specifico, della nuova chirurgia a basso trauma indirizzata al trattamento delle patologie che colpiscono le valvole cardiache, in primis la mitrale, specialista già attivo a Villa Torri Hospital e oggi coordinatore di tutta l’attività cardiochirurgica di GVM.  “La cura delle malattie - commenta - è soprattutto oggi un problema di tipo gestionale. Se possiamo avvalerci di strutture all’avanguardia e di team specialistici ben affiatati, coesi e perfettamente organizzati il percorso terapeutico ne ha un più che sensibile giovamento ed i risultati migliorano molto in termini percentuali. L’aver avviato il Centro bolognese sulla strada della cardiochirurgia del futuro, i cui capisaldi sono determinati dall’approccio mininvasivo, dal minor rischio intra e post-operatorio, da una riduzione dei tempi di degenza, dal più rapido recupero psicofisico del paziente, è per me motivo di particolare soddisfazione alla luce dei dati ricavabili dal rapporto Agenas 2014 quale ulteriore testimonianza della bontà delle scelte compiute - e in progress - a favore di tutta la rete cardiochirurgica del Gruppo”.
 
E’ il dott. Mauro Del Giglio, cardiochirurgo di Villa Torri Hospital, aggiunge alcune parole sugli interventi adottati: “Le metodiche impiegate dalla chirurgia valvuloplastica trovano un’applicazione mirata, e percentualmente più alta, nell’interventistica destinata alle valvole aortica e mitrale. Nel primo caso, ilrimodellamento strutturale della valvola compromessa è strettamente correlato alla risoluzione della malattia della radice dell’aorta (la cui causa è da ricercarsi perlopiù in una predisposizione genetica), ovvero del tratto iniziale della principale arteria umana che contiene l’apparato semilunare e dal quale originano le coronarie destra e sinistra.
 
Nel secondo caso, la riparazione della valvola mitrale trova primaria indicazione - la scelta è stimata attorno al 90% - nell’insufficienza mitralica di tipo degenerativo, quando cioè l’incompleta tenuta dei lembi valvolari (cuspidi) - dovuta alla rottura o all’eccesivo allungamento delle corde tendinee che li mantengono in posizione corretta - provoca il parziale reflusso (rigurgito) di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro, inducendo sintomi piuttosto gravi nei pazienti ad iniziare dall’aritmia cardiaca (il cuore batte in maniera irregolare). Tra i benefici delle più recenti ed innovative soluzioni riparative, vi è l’opportunità di non dover ricorrere all’apertura dello sterno – come accade nella chirurgia convenzionale – e quindi puntare sull’approccio mininvasivo a bassa traumaticità: per arrivare al cuore è sufficiente un’incisione nello spazio intercostale di appena 5/6 centimetri. Grazie alla mini-toracotomia, il cardiochirurgo sostituisce le corde tendinee danneggiate con nuovi filamenti artificiali realizzati in Gore-Tex, oppure taglia e ricuce i lembi valvolari proteggendo poi la mitrale con l’inserimento aggiuntivo di un anello in fibra di carbonio. Spostando l’attenzione al tema della sostituzione, la stragrande maggioranza degli interventi è indirizzata all’impianto di protesi biologiche, ottenute dal pericardio bovino, nella stenosi calcifica della valvola aortica: piccoli cristalli di calcio si depositano attorno all’orifizio valvolare fino a restringerla a tal punto da impedire la circolazione sanguigna. E’ una condizione patologica piuttosto frequente nei soggetti anziani ed è in aumento in relazione alla crescente aspettativa di vita. La protesi bovina ha una durata maggiore, in media 15 anni, e rispetto alla protesi meccanica non costringe il malato all’assunzione prolungata di farmaci anticoagulanti”.
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